Trullion: Alastor 2262 o Alastor 2262 di Jack Vance

Trullion: Alastor 2262 o Alastor 2262 di Jack Vance
Trullion: Alastor 2262 o Alastor 2262 di Jack Vance (edizione americana)

Il romanzo “Trullion: Alastor 2262” o “Alastor 2262” (“Trullion: Alastor 2262”) di Jack Vance è stato pubblicato per la prima volta nel 1973. È il primo libro della trilogia di Alastor. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 14 di “Fantacollana” e all’interno del n. 4.18 di “Tascabili Omnibus” nella traduzione di Roberta Rambelli e da Delos nel n. 8 de “I mondi di Jack Vance” nella traduzione di Annarita Guarnieri.

Dopo che un attacco di pirati al pianeta Trullion è stato sventato dal Whelm, la forza militare del sovrano dell’Ammasso di Alastor, Glinnes Hulden ha deciso di arruolarsi. Presta servizio nel Whelm per dieci anni ma alla fine ha nostalgia di casa e si congeda per tornare su una delle tante isole del suo pianeta oceano posseduta dalla sua famiglia.

Il ritorno a casa di Glinnes Hulden non è decisamente il migliore dato che i suoi parenti lo accolgono con freddezza. Peggio ancora, suo fratello Shira è scomparso e ciò lo rende il proprietario delle isole della famiglia. Tuttavia, scopre che il suo fratello gemello Glay ha venduto un’isola senza averne titolo. Cercare di tornare in possesso dell’isola sarà difficile e Glinnes cerca di guadagnare qualcosa entrando a far parte di una squadra di hussade.

La trilogia di Alastor è ambientata in un grande ammasso stellare in cui ci sono tremila pianeti abitati uniti da un’unica autorità, il sovrano chiamato Connatic. Il pianeta Trullion, catalogato come Alastor 2262, è coperto quasi completamente da un oceano e gli abitanti umani vivono sulle tante isolette sparse attorno all’equatore planetario. Fa parte dell’universo narrativo conosciuto genericamente come Distesa Gaeana ma i vari cicli e singoli romanzi ambientate in esso sono completamente autonomi.

L’introduzione di “Trullion: Alastor 2262” offre le informazioni di base sul pianeta Trullion e sulla sua società. Scritta da altri autori potrebbe essere noiosa ma Jack Vance la sfrutta per presentare al lettore qualche usanza peculiare, uno degli elementi tipici di quest’autore.

La trama racconta un’avventura planetaria tra varie isole di Trullion in cui Glinnes Hulden cerca di raccogliere i soldi necessari a riscattare l’isola di famiglia venduta da suo fratello Glay senza averne titolo. Quella che può sembrare una storia piuttosto banale di una famiglia problematica riserva ben presto sorprese e colpi di scena che includono anche un attacco di pirati.

Un elemento centrale nel romanzo è l’hussade, uno sport molto popolare nell’Ammasso di Alastor. Il pittoresco scopo del gioco è raggiungere la sheirl degli avversari, una ragazza che non è solo una mascotte perché raggiungerla significa poterla denudare. È soprattutto qui che si vede che “Trullion: Alastor 2262” è un romanzo pubblicato in un’epoca in cui la fantascienza era un genere letto da ragazzi e giovani uomini.

Vari misteri, legati alla scomparsa di Shira e ai piani di Lute Casagave, il compratore dell’isola, vengono indagati da Glinnes Hulden tra una partita e l’altra di hussade. La vera avventura, che dà mordente al romanzo, è legata a queste indagini, che portano Glinnes ad avere a che fare anche con persone assai pericolose.

C’è perfino troppo in un romanzo piuttosto breve per gli standard odierni con popolazioni umane e non che abitano il pianeta Trullion e sono coinvolte in un modo o nell’altro in una trama complessa. Per questo motivo, il ritmo è rapido con molti eventi in cui Glinnes Hulden finisce coinvolto, non sempre di sua volontà.

Non includerei “Trullion: Alastor 2262” tra i capolavori di Jack Vance ma anche questo romanzo mostra l’inventiva e l’umorismo di quest’autore. È invecchiato peggio di altre sue opere ma credo che complessivamente sia ancora divertente da leggere.

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