I trasfigurati di John Wyndham

Mutanti e mutazioni di John Wyndham
Mutanti e mutazioni di John Wyndham

Il romanzo “I trasfigurati” (“The Chrysalids”, conosciuto negli USA come “Re-Birth”) di John Wyndham è stato pubblicato per la prima volta nel 1955. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 149 e 448 di “Urania”, all’interno del n. 2 di “Millemondi” e all’interno del n. 7 di “Biblioteca di Urania” nella traduzione di Hilia Brinis, dalla Libra Editrice nel n. 22 de “I Classici della Fantascienza” nella traduzione di Ugo Malaguti e da Neri Pozza Editore nel n. 20 di “Super Beat” nella traduzione di Hilia Brinis.

David Strom ha imparato molto bene le lezioni di religione che suo padre, il predicatore del villaggio di Waknuk, gli ha impartito. Ciò significa che conosce perfettamente la Definizione, che stabilisce le caratteristiche di un essere umano. Tuttavia, quando scopre che Sophie, una bambina di una comunità vicina, ha sei dita dei piedi, non pensa che si tratti di una mutante sacrilega. Quando la mutazione di Sophie viene scoperta, gli adulti non reagiscono con la leggerezza di David.

Nel corso degli anni, David sviluppa capacità telepatiche che gli permettono di comunicare con altri giovani dell’area dotati di un potere analogo. La storia di Sophie gli ha insegnato nel modo più duro che qualsiasi caratteristica fuori dal normale che possa essere considerata una mutazione va tenuta segreta e gli altri telepati sono d’accordo con lui. La nascita di sua sorella Petra, che molto presto comincia a manifestare poteri telepatici estremamente potenti che le permettono di contattare persone molto più lontane, cambia la loro situazione.

John Wyndham è stato un autore che ha usato elementi che erano già tradizionali delle storie catastrofiste in opere aggiornate con temi che erano nuovi, derivanti dallo sviluppo della fantascienza. Tendeva ad ambientare le sue storie nel suo presente o in un futuro prossimo, invece “I trasfigurati” è ambientato in un futuro indefinito ma comunque parecchie generazioni dopo la Tribolazione, come viene chiamata la distruzione della civiltà degli Antichi. I personaggi hanno informazioni molto vaghe su quell’antica civiltà ma da vari dettagli si capisce che c’è stata una guerra atomica che ha riportato i sopravvissuti imbarbariti a un livello più o meno medievale.

La comunità in cui vive David Strom è caratterizzata da un fondamentalismo religioso che unisce la Bibbia alla xenofobia. I mutanti sono odiati e, quando vengono scoperti, vengono sterilizzati ed esiliati nelle Male Terre. All’inizio del romanzo, David ha solo 10 anni e gli insegnamenti paterni che ha memorizzato sono solo parole perché non riesce a pensare che Sophie possa avere qualcosa di diabolico solo perché ha sei dita dei piedi.

Il candore infantile di David si trasforma in riflessioni con la sua crescita e un salto in avanti nel tempo alla sua adolescenza. Si tratta di un periodo in cui ha sviluppato capacità telepatiche perciò i rischi di essere riconosciuto come mutante diventano un problema molto reale. L’azione è limitata nel corso della storia, maggiormente concentrata su introspezione e riflessioni su problemi come l’intolleranza.

“I trasfigurati” è per certi versi molto diverso dai tipici romanzi di John Wyndham ma non è l’unico in cui c’è una società statica che può essere stravolta da un cambiamento. In questo caso, si tratta della società post-apocalittica in cui il fondamentalismo religioso cerca di eliminare qualsiasi mutazione ma il cambiamento è parte della vita. I telepati fanno paura più degli altri mutanti perché la loro diversità non è visibile.

John Wyndham era uno scrittore che riusciva a sviluppare i temi dei suoi romanzi in modo sofisticato anche se erano brevi per gli standard di oggi. Ne “I trasfigurati” ci sono differenze di interpretazione degli insegnamenti religiosi e idee diverse non esistono solo tra i mutanti. Alla fine, al lettore vengono lasciate le riflessioni su normalità e cambiamenti in situazioni complesse in cui l’accettazione sarebbe la situazione ideale ma la lotta per la sopravvivenza può essere necessaria.

L’abilità di John Wyndham rende opere vecchie di decenni ancora “fresche” nello sviluppo dei temi contenuti anche quando raccontano un tipo di storia che viene considerato datato. C’è chi considera “I trasfigurati” il miglior romanzo di quest’autore. Personalmente, preferisco “Il giorno dei trifidi” ma penso che siano entrambi classici ancora da leggere.

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