30 anni di Linux

Linus Torvalds nel 2014
Linus Torvalds nel 2014

Il 25 agosto 1991, Linus Torvalds (foto ©Krd) annunciò con un messaggio sul newsgroup comp.os.minix il progetto di un nuovo sistema operativo che in realtà si distaccava notevolmente da Minix. Scontento della licenza di Minix, Torvalds adottò una licenza del progetto GNU, la GPL, che gli sembrava abbastanza libera. Dopo poche settimane venne rilasciato il primo kernel Linux. La disponibilità di vari componenti rilasciati dal progetto GNU e il contributo di parecchie persone che si unirono al progetto aiutarono a diffonderlo. A trent’anni di distanza, Linux viene usato praticamente da tutti in un modo o nell’altro, anche se solo una piccola minoranza se ne rende conto.

Ormai, vari libri sono stati scritti sulla storia del sistema operativo Linux e di come un progetto creato per hobby da uno studente universitario sia diventato un successo globale presente in mille modi in dispositivi diversissimi. L’adozione della licenza GPL ha permesso la creazione di un sistema operativo libero e aperto che è stato scelto per esigenze molto diverse perché era relativamente facile adattarlo a hardware di tipi molto diversi. Proprio perché è rilasciato sotto una licenza GNU, molti ritengono che sarebbe più corretto chiamarlo GNU/Linux.

Lo sviluppo di Internet favorì la diffusione del progetto, ideale anche per i server su cui girano i vari servizi Internet. In pochissimi anni, Linux divenne dominante nel campo dei server, affermandosi come parte di piattaforme standard assieme allo sviluppo del web. Anche dal lato utente, Linux è presente nei router. Molti anni dopo, lo sviluppo dell’Internet delle Cose è stato possibile anche grazie all’uso del sistema operativo Linux.

Linux è stato portato anche sui mainframe e nel corso del tempo è diventato dominante nel campo dei supercomputer. Nel 2000 IBM investì il primo miliardo di dollari in sistemi Linux. Fu solo l’inizio di un sodalizio culminato con l’acquisizione di Red Hat, la più grande azienda che sfrutta Linux dal punto di vista commerciale offrendo la sua distribuzione con aggiornamenti e assistenza.

Nel 2008, Google lanciò il sistema operativo mobile Android, basato su kernel Linux. Android e altri sistemi operativi basati su kernel Linux sono stati portati sui cosiddetti dispositivi smart da vari produttori.

Microsoft è stata per anni nemica giurata di Linux, in particolare negli anni in cui Steve Ballmer era l’amministratore delegato e insultava Linux e il movimento open source in generale definendoli un cancro e comunisti. Oggi, con Satya Nadella come amministratore delegato, Microsoft è uno dei contributori al kernel Linux e Windows 10 ha un sottosistema chiamato Windows Subsystem for Linux, un layer di compatibilità per eseguire programmi Linux in formato ELF sotto Windows. Se non puoi batterli unisciti a loro.

Tux, la mascotte di Linux
Tux, la mascotte di Linux

Oggi i PC sono l’unico tipo di dispositivo in cui Linux non è dominante. Per anni ci sono stati pregiudizi, spesso immotivati, da parte di chi dava per scontato che Windows dovesse venire reinstallato ogni 6 mesi per funzionare decentemente e accettava i pasticci combinati da software per Windows ma riteneva che Linux fosse complicato. Certi lavori richiedono software che non sono disponibili per Linux ma per l’utente medio la disponibilità attuale di software libero / open source è ampiamente sufficiente. In un modo o nell’altro, oggi chiunque utilizzi dispositivi che possono essere definiti computer usa Linux ma la maggior parte non se ne rende conto. È una sorta di dominio silenzioso che non sorprende chi conosce ciò che c’è dietro Linux, GNU e il software libero / open source in generale.

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