Sequenziato l’intero genoma di una donna che visse 35.000 anni fa nell’odierna Romania

Il cranio di Pestera Muierii 1 (Foto cortesia Mattias Jakobsson)
Il cranio di Pestera Muierii 1 (Foto cortesia Mattias Jakobsson)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Current Biology” riporta il sequenziamento dell’intero genoma della donna che visse circa 35.000 anni fa nell’odierna Romania ed è indicata come Pestera Muierii 1. Un team di ricercatori guidato dal professor Mattias Jakobsson dell’Università di Uppsala, in Svezia, ha condotto con successo il primo sequenziamento completo del DNA di questa donna. Si tratta di uno dei pochissimi genomi completi di persone vissute oltre 30.000 anni fa. La sua diversità genetica rispetto agli umani odierni suggerisce che una parte sia andata perduta durante l’Era Glaciale e non nella migrazione dall’Africa.

Nel sistema di grotte chiamato Pestera Muierii, in Romania, sono stati scoperti soprattutto resti di orsi delle caverne ma anche alcuni resti umani. In particolare, nel 1952 venne scoperto un cranio umano che venne designato come Pestera Muierii 1. Alcune caratterstiche del cranio suggerirono che si trattasse di una persona con alcuni antenati Neanderthal ma solo pochi anni fa è stato possibile tentare la prima estrazione di DNA.

Nel 2016, un articolo pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” descriveva l’estrazione del DNA mitocondriale di Pestera Muierii 1 e la relativa analisi. I risultati indicavano che la donna apparteneva pienamente alla specie Homo sapiens e che le sue caratterstiche genetiche suggerivano che una popolazione dell’Asia Occidentale fosse migrata tornando in Africa.

Ora il team del professor Mattias Jakobsson ha sequenziato l’intero DNA del nucleo cellulare di Pestera Muierii 1 e ciò offre un quadro ben più completo delle sue caratterstiche genetiche. Sono informazioni utilissime a capire le parentele della sua gente con altre popolazioni umane e molto altro.

Uno dei dubbi sulla donna Pestera Muierii 1 riguardava i suoi possibili antenati Neanderthal dato che fin dai primi esami del suo cranio erano state riscontrate alcune caratterstiche di quella specie assieme a quelle degli umani moderni. In realtà, il suo DNA contiene una quantità di geni di Neanderthal nella media per gli Homo sapiens europei della sua epoca. Una precedente ricerca genetica su un individuo i cui resti, risalenti a circa 40.000 anni fa, sono stati scoperti in un’altra grotta rumena e conosciuto come Pestera Oase 1 aveva mostrato una quantità di geni di Neanderthal doppio rispetto a Pestera Muierii 1.

Un risultato interessante riguarda la diversità genetica scoperta in Pestera Muierii 1. Oggi le popolazioni umane che discendono dai gruppi che emigrarono dall’Africa circa 80.000 anni fa hanno una diversità genetica inferiore a quella degli africani. Ci sono scienziati che hanno attribuito quella scarsa diversità alla piccola dimensione dei gruppi che migrarono dall’Africa ma Pestera Muierii 1 mostra una diversità genetica paragonabile a quella degli africani. Ciò suggerisce che quella diversità sia andata perduta più tardi, durante l’ultima Era Glaciale, terminata circa 10.000 anni fa.

Anche il confronto del DNA di Pestera Muierii 1 con quello di popolazioni odierne offre risultati interessanti. La sua gente ha preceduto i cacciatori-raccoglitori che vissero in Europa alla fine dell’ultima Era Glaciale ma non è l’antenata diretta dei moderni europei.

Ancora una volta, una ricerca genetica su antichi umani, che si tratti di Homo sapiens o di altri ominini, mostra una storia di migrazioni con popolazioni diverse che occupano gli stessi territori a migliaia di anni di distanza. Il genoma di un’unica donna offre informazioni molto interessanti da questo punto di vista che potranno essere utili in ricerche future sulla storia dell’umanità.

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