Un’indagine sull’età di uno dei più antichi fossili di Homo erectus ha portato alla scoperta di nuove ossa

L'osso fossile di Homo erectus catalogato come KNM-ER 2598
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta una ricerca su un osso fossile attribuito a un Homo erectus che ha portato alla scoperta di altri due fossili nella stessa area, vicino alla costa est del lago Turkana, in Kenya. Un team di ricercatori guidato da Ashley Hammond, assistente curatrice alla Divisione di Antropologia del Museo Americano di Storia Naturale, ha condotto un’indagine per cercare di capire se davvero quell’osso del cranio fosse il più antico fossile di Homo erectus o se, come alcuni sospettavano, provenisse da uno strato più recente e fosse stato spostato da acqua o vento. L’indagine supporta l’età attribuita al fossile di quasi 1,9 milioni di anni.

L’osso occipitale di un cranio attribuito a un Homo erectus venne trovato nel 1974 e catalogato come KNM-ER 2598. L’immagine (cortesia Hammond, A.S., Mavuso, S.S., Biernat, M. et al. Tutti i diritti riservati) illustra la posizione dell’osso nel cranio e ne offre una vista posteriore e laterale. La datazione a quasi 1,9 milioni di anni lo rese il più antico fossile attribuito a questa specie, precedendo di qualche centinaio di migliaia di anni la maggior parte degli altri fossili attribuiti alla stessa specie.

La discussione sul fossile KNM-ER 2598 nacque perché quell’osso venne scoperto sulla superficie, non scavato in un luogo dove sedimenti e altri elementi potevano aiutare nella sua datazione. Ciò lasciava il sospetto che fosse arrivato da uno strato sedimentario più recente. Il team di Ashley Hammond ha cercato di ricostruire la storia della scoperta di quel fossile con un’indagine di cui lei stessa ha pubblicato il racconto. I risultati supportano la datazione originale.

Un risultato inatteso ma certamente benvenuto di questa ricerca è arrivato dalla scoperta, entro 50 metri dal luogo in cui venne scoperto il fossile KNM-ER 2598, di un bacino parziale e dell’osso di un piede appartenenti ad antichi ominini. Tutte quelle ossa potrebbero appartenere allo stesso individuo ma non è stato possibile stabilirlo. Anche cinque piccoli frammenti di osso che probabilmente facevano parte di un cranio sono stati scoperti ma nessuno di essi combacia con KNM-ER 2598.

Fossili di altri vertebrati, soprattutto mammiferi, sono stati scoperti nella stessa area e offrono informazioni sull’ambiente in cui vissero gli Homo erectus. Le analisi condotte suggeriscono che l’ambiente fosse piuttosto arido ma riusciva comunque a sostenere la vita di specie erbivore.

Questo studio mostra come anche pochi fossili frammentari possano aiutare a capire meglio alcune caratteristiche di un ambiente di quasi due milioni di anni fa. L’Homo erectus fu una specie di successo con la capacità di costruire attrezzi e di diffondersi in diversi ambienti perciò capire meglio la sua storia significa capire meglio da dove arrivano gli umani moderni.

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