Il romanzo “A Cure for Cancer” di Michael Moorcock è stato pubblicato per la prima volta nel 1971. Varie parti erano state pubblicate in diverse riviste. È il secondo romanzo della serie di Jerry Cornelius e segue “Programma finale“. È inedito in Italia.
Un’immagine speculare di Jerry Cornelius è alla ricerca di un dispositivo in grado di manipolare lo spazio-tempo con i suoi cicli e quindi la realtà stessa che gli è stato rubato. Intende usarlo per uno scopo molto personale ma trovarlo nell’Europa caotica è difficile anche per lui.
Negli anni ’60 Michael Moorcock aveva cominciato a promuovere la corrente letteraria della new wave come curatore della rivista “New Worlds” e come scrittore aveva già cominciato a scrivere storie legate al concetto di Campione Eterno, un eroe con identità diverse in vari universi. La combinazione tra la corrente new wave e l’idea di Campione Eterno portarono alla nascita del personaggio di Jerry Cornelius, che non è esattamente un eroe senza macchia e senza paura ma per certi versi è più una simpatica canaglia.
Il Jerry Cornelius di “A Cure for Cancer” non è esattamente quello di “Programma finale” bensì la sua immagine speculare nel senso che i colori sono invertiti perciò è tutto nero con i capelli bianchi. Se normalmente le opere di Moorcock sono ambientate in un multiverso, in questo caso i confini tra universi e le realtà in cui è ambientato il secondo romanzo diventano vaghi. Michael Moorcock introduce un dispositivo in grado di manipolare i cicli dello spazio-tempo come scusa per frammentare la narrazione in una storia che porta all’estremo i concetti del movimento new wave.
In questo romanzo, la trama è vaga, più una premessa da cui partire con uno sviluppo molto sperimentalista. “Programma finale” conteneva già elementi tipici del movimento new wave ma aveva una trama relativamente lineare, questo suo seguito sembra per molti versi più un’antologia che un romanzo, un libro diviso in varie parti che sembrano frammenti autonomi, anche se vanno a formare una sorta di mosaico.
Anche nella loro struttura le varie parti possono essere diverse, nel senso che ad esempio ogni tanto vengono riportate parti di finti articoli di giornale e ce n’è una formata da capitoli brevissimi di poche righe ciascuno. Onestamente sono casi in cui ho trovato la lettura faticosa perché troppo frammentaria all’interno di un romanzo che potrebbe essere definito lisergico per lo stile usato da Michael Moorcock. Non a caso, il movimento new wave era basato tra le altre cose sulla rottura di schemi adottando scelte stilistiche non convenzionali che possono sovrastare la sostanza.
Il ritratto dell’Europa degenerata in cui Jerry Cornelius cerca il suo dispositivo è per vari versi ancora forte. Era l’epoca della Guerra Fredda e della guerra nel Vietnam e Michael Moorcock immagina un’Europa coinvolta in una guerra. In “A Cure for Cancer” Jerry Cornelius viaggia attraverso città britanniche occupate dalle forze armate americane. La situazione oggi è molto diversa ma certe immagini rimangono forti.
Alcuni elementi del romanzo risultano invece datati, a cominciare da quello sessuale. Alla fine degli anni ’60, quando Michael Moorcock aveva cominciato a scrivere questa serie, inserire riferimenti sessuali in storie di fantascienza era ancora parte della rottura con gli schemi tradizionali. In “A Cure for Cancer” quest’elemento è ancor più marcato rispetto al primo libro ma, a decenni di distanza, ha perso il carattere provocatorio dell’epoca. In quegli anni, varie opere dell’autore erano state censurate a causa di una componente sessuale che oggi può scandalizzare solo qualche bigotto.
Prima dell’inizio di “A Cure for Cancer”, una nota avvisa che questo libro ha una struttura non convenzionale. Per certi versi, è la quintessenza del romanzo new wave. Se apprezzate questa corrente fantascientifica, vi piacerà sicuramente.
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