Memorie di una astronauta o Memorie di un’astronauta donna di Naomi Mitchison

Memorie di una astronauta, conosciuto anche come Memorie di un'astronauta donna, di Naomi Mitchison
Memorie di una astronauta, conosciuto anche come Memorie di un’astronauta donna, di Naomi Mitchison

Il romanzo “Memorie di una astronauta”, conosciuto anche come “Memorie di un’astronauta donna”, (“Memoirs of a Spacewoman”) di Naomi Mitchison è stato pubblicato per la prima volta nel 1962. In Italia è stato pubblicato come “Memorie di una astronauta” da La Tartaruga nel n. 2 de “La Tartaruga Blu” e da Mondadori nel n. 220 dei “Classici Urania” e nel n. 29 de “I Libri di Urania” e come “Memorie di un’astronauta donna” da Castelvecchi in “Biblioteca dell’immaginario” e da Elliot in “Manubri”, tutte le edizioni nella traduzione di Luciana Percovich.

Mary è un’astronauta esperta in comunicazioni con specie aliene. Ciò significa che nel corso dei suoi viaggi attraverso il cosmo e degli incontri con varie specie senzienti contribuisce a migliorare i rapporti tra gli esseri umani e i nativi dei vari pianeti visitati. Una regola cardine proibisce qualsiasi interferenza in altre società ma possono nascere rapporti personali con alieni.

L’interesse scientifico può mescolarsi con relazioni che possono essere anche di natura sessuale e Mary finisce per avere figli non solo da altri esseri umani ma anche con un marziano. Nelle relazioni con alieni le differenze possono arricchire ma anche portare problemi, soprattutto quando nascono dei figli.

Naomi Mitchison ebbe una vita lunghissima dato che morì a 101 anni e movimentata come attivista impegnata in varie cause sociali. Nonostante ciò trovò il tempo di scrivere molti libri di vari generi molto diversi dato che andarono da quelli storici alle storie di viaggio. Occasionalmente scrisse anche storie di fantascienza in cui espresse varie sue idee in un’ambientazione che nel caso di “Memorie di una astronauta” è in un lontano futuro.

L’astronauta Mary racconta alcune missioni in giro per l’universo a contatto con specie senzienti molto diverse da quella umana, sia fisicamente che psicologicamente. Naomi Mitchison era molto avanti per quanto riguarda certe idee e all’inizio degli anni ’60 sviluppava temi che solo anni dopo divennero normali o comunque diffusi.

Gli esploratori umani del futuro lontano ma indefinito di “Memorie di una astronauta” osservano una fondamentale regola di non interferenza con le società aliene e ciò arrivò alcuni anni prima della Prima Direttiva di “Star Trek”. Alcuni temi legati alla sessualità anticipavano tendenze come la new wave che crebbe negli anni successivi influenzando la fantascienza. Sono temi inclusi in parecchie storie dell’autrice che suscitarono controversia e scandalo portando a volte anche a censure.

Nei suoi racconti, Mary parla sia dei suoi contatti con specie aliene e del suo lavoro con esse che dei suoi rapporti personali con colleghi e amici, umani e alieni. La dimensione professionale di Mary si interseca in vari modi con quella personale. Per questo motivo racconta sia problemi professionali legati alla complessità di rapporti con alieni molto diversi dagli umani che problemi personali, a volte legati alla maternità, un tema molto importante in “Memorie di una astronauta”.

I racconti di Mary contengono alcuni riferimenti scientifici ma già all’epoca in cui Naomi Mitchison scrisse “Memorie di una astronauta” concetti come gli ibridi umani-alieni che descrive sembravano improbabili. La fantascienza dell’autrice ha basi umanistiche molto forti e sono gli elementi davvero significativi nella lettura del romanzo.

La diversità e complessità che Mary trova nelle specie aliene che incontra è fonte di problemi nei rapporti inter-specie ma è anche fonte di arricchimento. Il lavoro di Mary è difficile e lei lo affronta mettendoci anche le sue emozioni, non solo la sua professionalità in un campo scientifico.

“Memorie di una astronauta” è un romanzo in cui i viaggi spaziali sono una scusa per raccontare l’incontro con il diverso con varie sfaccettature. Non è decisamente un romanzo avventuroso e la struttura nella forma dei diari di Mary sostanzialmente elimina l’elemento di azione concentrandosi sui rapporti tra Mary, i suoi colleghi e amici, i padri dei suoi figli e alieni vari. Naomi Mitchison non era una scrittrice specializzata in fantascienza perciò interpretò il genere a modo suo, con una storia introspettiva, seria con momenti di umorismo. Per questo motivo, può piacere a chi cerca storie che offrano spunti di riflessione.

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