Avviso. Questa recensione contiene molti spoiler sulla nona stagione della serie “The Walking Dead”!
Il 31 marzo (il 1 aprile in Italia) è terminata la nona stagione della serie “The Walking Dead”.
La nona stagione è stata prodotta e trasmessa con il formato ormai diventato usuale: 16 episodi dei quali 8 sono stati trasmessi tra ottobre e dicembre 2018 e gli altri 8 tra febbraio e aprile 2019. Ormai il calo di audience non fa più notizia ma dopo una stagione complessivamente negativa come l’ottava altri spettatori hanno abbandonato la serie con un conseguente calo anche tra quelli che registravano gli episodi. Angela Kang, già autrice di parecchi episodi della serie, è stata aggiunta agli showrunner per la nona stagione e per la decima, dato che la serie è stata comunque rinnovata almeno per un’altra stagione.
L’ottava stagione di “The Walking Dead” aveva raccontato la guerra tra il gruppo di Alexandria, Hilltop e del Regno e i Salvatori di Negan. Un anno e mezzo dopo la fine della guerra, le comunità stanno lavorando a una ricostruzione ma non tutti condividono le stesse idee su come portarla avanti e su chi debbano essere i leader.
Il cast della nona stagione di “The Walking Dead” è costituito da:
- Andrew Lincoln (foto ©Angela George) nel ruolo di Rick Grimes
- Danai Gurira (foto ©Gage Skidmore) nel ruolo di Michonne
- Norman Reedus nel ruolo di Daryl Dixon
- Melissa McBride nel ruolo di Carol Peletier
- Lauren Cohan nel ruolo di Maggie Greene
- Alanna Masterson nel ruolo di Tara Chambler
- Josh McDermitt nel ruolo di Eugene Porter
- Christian Serratos nel ruolo di Rosita Espinosa
- Seth Gilliam nel ruolo di Gabriel Stokes
- Jeffrey Dean Morgan nel ruolo di Negan
- Ross Marquand nel ruolo di Aaron
- Katelyn Nacon nel ruolo di Enid
- Tom Payne nel ruolo di Paul “Jesus” Rovia
- Khary Payton nel ruolo di Ezekiel
- Samantha Morton nel ruolo di Alpha
L’idea della ricostruzione di una civiltà è interessante e la prima parte della nona stagione attraversa un periodo di vari anni dato che dopo qualche episodio c’è un ulteriore salto in avanti nel tempo di sei anni. La comunità di Oceanside sembra aver stabilito legami con le altre. La sensazione di un nuovo capitolo è data anche dalle attività agricole con il supporto della lavorazione di metallo e legno per costruire nuovi strumenti e spostamenti compiuti sempre più a cavallo con il solo Daryl che continua a usare la sua moto.
Questi episodi mostrano anche come le varie comunità non siano ancora davvero unite, come vi siano ancora tensioni con gli ex Salvatori e come vi siano anche scontri personali. Inizialmente Maggie è il personaggio centrale da questo punto di vista nel senso che deve far fronte alle macchinazioni di Gregory e allo stesso tempo continua a cercare la sua vendetta nei confronti di Negan.
Purtroppo questa parte di stagione dà anche una certa sensazione di malinconia perché alcuni personaggi importanti se ne sono andati. I due più importanti non sono morti dato che Rick è stato salvato e AMC ha annunciato la produzione di film legati a “The Walking Dead” in cui la sua storia continuerà mentre Maggie si è semplicemente trasferita in un’altra comunità perciò potrebbe tornare. Questi cambiamenti sono legati a decisioni di Andrew Lincoln e Lauren Cohan perciò c’è la speranza di rivederli nella serie.
La storia di Negan invece non è conclusa anche se è curioso vedere un personaggio che inizialmente incuteva terrore nei suoi nemici ridotto a fare da compagno di giochi di Judith. Evidentemente non è più considerato un pericolo da nessuno dato che a un certo punto può approfittare di una distrazione per fuggire salvo poi arrendersi proprio a Judith dopo essersi reso conto di come sia difficile sopravvivere per conto proprio.
La prima metà della nona stagione si conclude in un cimitero dove alcuni personaggi cercano di sfuggire a un gruppo di erranti e quando finalmente riescono a trovare la via di fuga Jesus decide di tornare indietro giusto per farsi uccidere. Tutto ciò serve a scoprire la presenza dei Sussurratori, persone che si mascherano da erranti.
La seconda metà della nona stagione è dedicata all’arco narrativo dei Sussurratori, che sono pericolosi sostanzialmente perché si confondono con gli erranti e riescono a guidarli. Negli episodi si vede che sono in grado di guidare gruppi di erranti con tale precisione da circondare qualcuno senza far rumore nella notte e la loro leader Alfa è in grado di andare in una comunità che non conosce, uccidere varie persone e portare via i loro cadaveri senza farsi notare. In una serie di zombie serve una certa sospensione dell’incredulità ma a volte certe parti della trama hanno poco senso e sembrano fatte solo per ottenere certi effetti drammatici.
Forse ormai tendo a vedere i difetti della serie molto più rispetto ai pregi ma tutti i problemi connessi alle incomprensioni tra le varie comunità e in particolare tra i loro leader mi sono parsi solo riempitivi. La storia tra Henry e Lydia mi è parsa noiosa ma in quel caso è un problema generale di storielle tra adolescenti.
Questi problemi a parte, i toni di questa seconda parte della nona stagione sono davvero cupi. Anche l’apparizione in una serie di flashback di Jocelyn, una vecchia amica di Michonne, contribuisce a quest’oscurità anche se secondo me quella storia meritava un po’ più di alcune scene nel mezzo dell’arco narrativo dei Sussurratori.
Alfa mette in chiaro la sua idea del nuovo mondo e per molti versi c’è un contrasto con Carol, che cerca di promuovere la nuova civiltà con la vita al primo posto. Alfa è sempre brutale mentre Carol cerca altri mezzi per risolvere i problemi e solo se questi falliscono è pronta a usare la violenza ma a quel punto non usa mezze misure. Per questo motivo, alla fine dell’episodio “La quiete prima della tempesta” (“The Calm Before”) il mio primo pensiero è stato che Alfa ha fatto incazzare la persona sbagliata.
Immagino che vedremo i possibili sviluppi di quell’arco narrativo nella decima stagione visto che la nona è finita con un viaggio nella tempesta in cui l’evento più rilevante è la scoperta che in quelle condizioni gli erranti a volte possono congelarsi ma possono anche rimanere sepolti nella neve senza congelarsi. Insomma, tanta neve per nulla.
Forse lo scopo del finale di stagione era far capire cosa si provasse a perdere un regno ma la mia impressione che faccia davvero schifo, per citare Negan, riguarda l’episodio. Dunque tutto rimandato ma anche se complessivamente la nona stagione mi è parsa un miglioramento rispetto alle precedenti ho trovato il finale deludente. Parecchi personaggi sono stati eliminati perciò “The Walking Dead” può continuare con meno spese ma per fermare il calo di audience dovranno continuare a impegnarsi.
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