È arrivata la notizia del decesso dello scrittore britannico Brian Aldiss (foto ©Szymon Sokól), avvenuta sabato scorso, 19 agosto 2017. La sua famiglia non ha comunicato le cause del decesso ma aveva appena festeggiato il suo 92° compleanno.
Avevo già scritto un omaggio a Brian Aldiss quasi esattamente due anni fa, in occasione del suo 90° compleanno. Avevo citato le sue opere più importanti assieme alle note biografiche ma con un autore così prolifico che ha lavorato molto anche come curatore di antologie si potrebbe tranquillamente scrivere altri articoli. Per analizzare in profondità tutto ciò che ha fatto nella sua lunga vita si potrebbe scrivere un’enciclopedia intera e non è un modo di dire.
Brian Aldiss è stato un autore che ha trasceso generi e sottogeneri, uno dei casi in cui le etichette sono davvero limitative. Negli anni ’60 veniva considerato uno degli autori più importanti della New Wave britannica ma ha sempre lavorato a modo suo, senza rimanere costretto in confini che gli avrebbero impedito di raccontare le sue storie come voleva lui. Questo è anche il motivo per cui ha vinto premi sia nel campo della fantascienza che del fantasy. In realtà, neppure la letteratura in generale era abbastanza per lui, tanto che scrisse anche saggi, articoli su argomenti vari e poesie.
Almeno alcune delle varie attività di Brian Aldiss sono continuate praticamente fino alla fine. Il suo ultimo romanzo, “Comfort Zone” del 2013, riguarda un problema di attualità dato che è ambientato nella Oxford del presente raccontando i pregiudizi e le conseguenze negative che emergono dal progetto di costruzione di una moschea nella città. L’ultima antologia curata da lui è uscita nel 2016.
È impossibile misurare l’impatto che la lunghissima carriera di Brian Aldiss ha avuto anche solo nel campo della fantascienza sui lettori ma anche su scrittori che l’hanno preso come fonte di ispirazione e che hanno avuto racconti inclusi nelle antologie che ha curato. Vari colleghi l’hanno descritto come un uomo con un’intensa passione per letteratura e poesia che ha trascorso tutta la sua vita a leggere e scrivere.
Questi sono alcuni dei motivi per cui la morte di Brian Aldiss rappresenta un’enorme perdita. Lascia sicuramente una straordinaria eredità che va ben oltre il campo della fantascienza.