Hanno avuto successo i test del sistema satellitare di controllo del traffico aereo Iris

Un terminale Iris (Foto cortesia Inmarsat)
Un terminale Iris (Foto cortesia Inmarsat)

L’ESA ha annunciato il completamento dei primi quattro voli di prova utilizzando Iris Precursor, la versione di test del sistema Iris di comunicazione satellitare che fra qualche anno dovrebbe permettere agli equipaggi nelle cabine di comando degli aeroplani di scambiarsi messaggi digitali con i controllori del traffico aereo in qualunque posizione essi siano.

Il progetto Iris viene sviluppato come parte del programma SESAR (Single European Sky ATM Research) dell’Unione Europea. Questi voli di prova sono una parte di una collaborazione tra ESA e l’operatore satellitare britannico Inmarsat per fornire i collegamenti via satellite agli equipaggi degli aeroplani. Lo scopo finale è un balzo in avanti nella gestione del traffico aereo continentale.

In sostanza, sistema riconosce l’aereo in volo in 4D: latitudine, longitudine, altitudine e tempo, permettendo un completo monitoraggio del volo e tenendo in continuo collegamento il pilota con il controllo di terra. L’idea è di avere un controllo del traffico molto più efficiente di quello odierno gestito via radio ma anche più sicuro perché la posizione di un aeroplano verrà monitorata con notevole precisione.

In questa prima fase di test, un aeroplano è partito da Amsterdam con a bordo un prototipo di un terminale Iris connesso al sistema satellitare SwiftBroadband-Safety di Inmarsat. Questa connessione è stata testata in modo approfondito nel corso di quattro voli verso diverse destinazioni in Europa attraverso comunicazioni tra il controllo del traffico aereo e l’equipaggio dell’aeroplano.

Altri test di volo erano già stati effettuati nel marzo 2016 dalla compagnia aerospaziale Airbus in collaborazione con Inmarsat e altri partecipanti al progetto. Assieme, avevano stabilito una fase iniziale di controlli in 4D e di comunicazioni tra piloti e traffico aereo.

I prossimi voli di prova sono previsti per la fine del 2017 con una seconda fase che avrà lo scopo di validare le tecnologie del sistema Iris. Se tutto andrà bene i sistemi cominceranno a essere utilizzati in voli commerciali. Iris Precursor dovrebbe cominciare a fornire servizi di comunicazione terra-aria entro il 2019 con il monitoraggio 4D. Tra i satelliti coinvolti nel sistema ci saranno quelli della costellazione Galileo, l’equivalente europeo del GPS, entrata in funzione da pochissimo.

Alla fine, tutti gli aerei in volo nello spazio aereo europeo saranno dotati di un terminale/transponder Iris ma ci vorrà ancora qualche anno. Si tratta di un lavoro lungo e già nel marzo 2012 l’ESA aveva presentato uno schermo interattivo come parte del progetto Iris. È necessario per rendere la gestione del traffico aereo più efficiente e sicura.

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