Malpertuis di Jean Ray

Malpertuis di Jean Ray
Malpertuis di Jean Ray

Il romanzo “Malpertuis” di Jean Ray è stato pubblicato per la prima volta nel 1943. In Italia è stato pubblicato da Sugar nel n. 2 di “Week-end” nella traduzione di Gilda Patitucci e da Mondadori nel n. 7 di “Horror” e nel n. 12 di “Urania Horror” nella traduzione di Marianna Basile. Quest’ultima edizione è disponibile anche in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Jean-Jacques Grandsire è solo un ragazzo quando il suo prozio Quentin-Moretus Cassave muore. Il testamento viene letto in circostanze che sono già piuttosto strane e le ultime volontà di Cassave impongono ai suoi eredi di abitare nella dimora di Malpertuis. Siccome il defunto è risultato perfino più ricco del previsto, gli eredi accettano.

Ben presto, a Malpertuis cominciano ad accadere cose strane. Eventi che sembrano proprio soprannaturali fanno pensare che la dimora sia in qualche modo stregata. Tra gli abitanti qualcuno ne sa più degli altri perché non tutti sono esattamente ciò che sembrano ma quali segreti cela Malpertuis?

Jean Ray è il principale pseudonimo di Raymundus Joannes de Kremer, il più celebre scrittore belga nel genere fantastico e il suo romanzo horror “Malpertuis” è conosciuto nel mondo grazie a varie traduzioni e al fatto che ne venne tratto un film del 1971 con Orson Welles. L’autore è stato paragonato spesso a H.P. Lovecraft ma si tratta di etichette che possono essere fuorvianti e in quest’opera si vedono bene le differenze tra i due scrittori.

“Malpertuis” è strutturato come la storia di manoscritti ritrovati che raccontano gli eventi principali. La persona che li trova vi aggiunge alcuni suoi contributi che spiegano le circostanze in cui è venuto in possesso dei manoscritti e aggiunge un finale alla storia.

La parte principale del romanzo viene raccontata in prima persona da Jean-Jacques Grandsire, che inizialmente è solo un ragazzo. Dapprima, sembra una normale storia di una famiglia di cui una parte vive nella dimora di Malpertuis ma quando vengono annunciate le ultime volontà del vecchio Cassave le cose cominciano a cambiare.

Per poter accedere all’eredità di Cassave bisogna risiedere a Malpertuis ma ben presto eventi che sembrano soprannaturali spezzano la normalità della vita di tutti i giorni. Jean-Jacques Grandsire comincia a indagare e quella che inizialmente sembra la storia di una casa stregata rivela molto di più, anche su alcuni dei suoi abitanti.

Altre parti del romanzo sono narrate da altri personaggi e contribuiscono a rivelare una serie di segreti riguardanti Cassave e alcuni altri personaggi. In alcuni casi si tratta di flashback riguardanti eventi precedenti all’inizio della storia principale, che si svolge nell’ultima parte del XIX secolo.

Jean Ray sviluppa la storia mostrando momenti di normale vita quotidiana nel microcosmo di Malpertuis di quella che può essere considerata una famiglia borghese contrapposti ad altri in cui manifestazioni soprannaturali spezzano quella normalità. Ci sono anche momenti romantici e in generale i personaggi non coinvolti nelle trame soprannaturali sembrano interessati all’eredità abbastanza da tollerare eventi fuori dal normale.

Nel creare i personaggi, l’autore si è ispirato in parte alla sua stessa famiglia e a suoi conoscenti ma, come all’interno nel romanzo, è difficile capire dove finisca la realtà e dove cominci la narrativa. Nelle sue note autobiografiche, Jean Ray fece una serie di affermazioni sull’etnia di alcuni suoi antenati e sulle avventure che avrebbe vissuto nel corso della sua vita. Queste affermazioni sono contraddette da altre informazioni disponibili sulla vita dell’autore e ciò suggerisce una sua tendenza a mescolare realtà e finzione anche se “Malpertuis” è l’unica sua opera che ho letto perciò non posso dire quanto ciò sia tipico.

I livelli narrativi sono in realtà più complessi perché alcuni personaggi non sono ciò che sembrano. I contributi dei narratori delle varie parti del romanzo fanno pian piano luce su questo aspetto aggiungendo a una storia già molto classica nella sua struttura anche l’elemento della mitologia greca e altri legati all’occultismo.

“Malpertuis” è diventato un classico ma secondo me non è un romanzo per tutti per il modo in cui è strutturato e sviluppato. Oggi i lettori sono abituati ad altri stili ma se vi interessa la storia del genere horror credo che sia un libro da leggere.

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