Sundai TaihuLight è il nuovo re dei supercomputer

Parte di Sunway TaihuLight (Foto cortesia Jack Dongarra. Tutti i diritti riservati)
Parte di Sunway TaihuLight (Foto cortesia Jack Dongarra. Tutti i diritti riservati)

Dopo tre anni il mondo dei supercomputer ha un nuovo re: la classifica Top500 ha incoronato Sundai TaihuLight, cinese come il predecessore Tianhe-2 e il primo a utilizzare processori nazionali mentre i precedenti supercomputer cinesi usavano ancora processori americani, in particolare Intel. La potenza di calcolo di Sundai TaihuLight è di 93 PFlop/s, quasi il triplo di Tianhe-2.

Sundai TaihuLight è installato al National Supercomputing Center di Wuxi, una città importante per la produzione e la tecnologia a ovest di Shanghai. Verrà utilizzato per ricerche di vario tipo che vanno da problemi scientifici come ricerche sul clima ad altri ingegneristici riguardanti ad esempio la produzione. È stato progettato al National Research Center of Parallel Computer Engineering & Technology (NRCPC).

Per la Cina è importante non solo aver supercomputer molto potenti ma anche essere indipendenti da altre nazioni nella loro costruzione, anche in seguito all’embargo americano sui processori ad alte prestazioni. Nel corso degli anni, l’utilizzo di hardware straniero è calato e nei sistemi cinesi di ultima generazione anche i processori sono nazionali.

Sundai TaihuLight usa processori ShenWei SW26010 a 260 core che possono sviluppare una potenza di calcolo di poco superiore ai 3 TFlop/s ciascuno. Il supercomputer è dotato di 40.960 nodi ognuno dei quali utilizza un processore SW26010 per cui la potenza massima di calcolo potrebbe toccare i 125 PFlop/s.

I processori ShenWei SW26010 sono del tipo RISC a 64 bit. Non sono state forniti dettagli sull’architettura del sistema e ci sono solo speculazioni sul fatto che il progetto possa essere derivato dall’architettura DEC Alpha. Non sono state fornite informazioni sul processo tecnologico utilizzato per produrre questi processori. Riguardo ai nodi del sistema, ognuno contiene 32 GByte di RAM in tecnologia DDR3 per un totale di 1,3 PByte.

Per quanto riguarda l’utilizzo di corrente elettrica, Sundai TaihuLight è migliore di Tianhe-2 dato che consuma “solo” 15,371 MW contro i 17.808 del precedente re. Insomma, si tratta di un computer molto efficiente da questo punto di vista e probabilmente l’hardware è stato progettato anche tenendo presente il problema dei consumi.

Come altri 496 dei 500 supercomputer della nuova classifica Top 500, anche Sundai TaihuLight utilizza Linux come sistema operativo. La distribuzione installata su questo supercomputer si chiama Sunway Raise OS, una versione di Linux portata sulla sua architettura.

Le impressionanti prestazioni di Sundai TaihuLight mostrano gli enormi progressi fatti dalla Cina nel campo dei supercomputer e nello sviluppo di propri processori. Gli USA sono ora al terzo posto con il vecchio supercomputer Titan. Gli americani dovranno davvero darsi da fare se vogliono che un loro supercomputer si riprenda la corona.

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