La Nuova Zelanda vince la Coppa del Mondo di rugby 2015

Richie McCaw con la Webb Ellis Cup data ai vincitori della Coppa del Mondo di rugby
Richie McCaw con la Webb Ellis Cup data ai vincitori della Coppa del Mondo di rugby

La Nuova Zelanda ha raggiunto la finale vincendo il suo girone battendo l’Argentina, la Namibia, la Georgia e Tonga per poi battere la Francia nei quarti di finale e il Sud Africa nelle semifinali. È la squadra campione del mondo in carica.

L’Australia ha raggiunto la finale vincendo il suo girone battendo le Fiji, l’Uruguay, l’Inghilterra e il Galles per poi battere la Scozia nei quarti di finale e l’Argentina nelle semifinali. Torna alla finale della Coppa del Mondo di rugby dopo quella persa nel 2003.

La Nuova Zelanda inizia la partita con grandissima intensità ma l’Australia riesce a difendersi bene fino all’ottavo minuto, quando un fallo dà a Dan Carter la possibilità di portare gli All Blacks sul 3-0 con un calcio di punizione. L’Australia prova a reagire e, quando Owen Franks non si lega in una mischia, al quattordicesimo minuto Bernard Fowley può dare alla sua squadra il pareggio sul 3-3 con un calcio di punizione. La Nuova Zelanda domina come possesso ma attacca in maniera caotica e non riesce a superare la buonissima difesa australiana. Al ventisettesimo minuto Carter riporta gli All Blacks in vantaggio per 6-3 con un altro calcio di punizione dopo aver subito un placcaggio alto. Al trentaseiesimo minuto Carter segna ancora un calcio di punizione in seguito a un fuorigioco australiano per portare il punteggio sul 9-3. Tre minuti dopo Nehe Milner-Skudder riesce a concludere una buona azione della nuova Zelanda con una meta che, dopo la trasformazione di Carter, termina il primo tempo sul 16-3 per gli All Blacks.

All’inizio del secondo tempo la Nuova Zelanda riprende ad attaccare e Ma’a Nonu con una grande azione di corsa segna una meta già al quarantaduesimo minuto. Dan Carter sbaglia la trasformazione e il punteggio è di 21-3 per gli All Blacks. L’Australia finalmente riesce ad attaccare e al cinquantaduesimo Ben Smith prende un cartellino giallo per un placcaggio falloso. I Wallabies ne approfittano e segnano subito una meta con David Pocock che, dopo la trasformazione di Bernard Fowley, riduce lo svantaggio a 21-10. La Nuova Zelanda cerca di reagire ma al sessantatreesimo Tevita Kuridrani segna una meta per l’Australia che, dopo la trasformazione di Fowley, avvicina i Wallabies sul 21-17. Di nuovo in 15, la Nuova Zelanda riprende ad attaccare e al settantesimo Carter segna un drop per portare gli All Blacks sul 24-17. Al settantacinquesimo Carter segna ancora, stavolta su calcio di punizione da oltre 50 metri dopo che un australiano ha fatto crollare una mischia. Beauden Barrett segna in modo incredibile, quasi un coast-to-coast calciando la palla su un attacco australiano e riportandola in meta. Dopo la trasformazione di Carter il punteggio sale sul 34-17, che è quello finale che segna la vittoria della Nuova Zelanda, che conferma il suo titolo di campione del mondo.

L’Australia aveva giocato molto bene quasi tutte le partite di questa Coppa del Mondo rischiando solo contro la Scozia. Oggi però ha giocato in maniera insufficiente, con un primo tempo in cui ha avuto solo una difesa generalmente buona ma pochissimo attacco. Nel secondo tempo ha approfittato del cartellino giallo a Ben Smith ma alla fine è stato troppo poco. La nota positiva è che dopo qualche anno di risultati deludenti i Wallabies sono tornati ad altissimi livelli.

La Nuova Zelanda ha cominciato la Coppa del Mondo con partite non molto convincenti ma la squadra ha dimostrato che stava solo aspettando le partite davvero importanti. Nella finale ha rischiato solo nei 10 minuti giocati in 14, altrimenti gli All Blacks hanno dominato. Richie McCaw (foto ©Shudde) entra ancor più nella leggenda diventando il capitano che ha guidato la Nuova Zelanda a due titoli mondiali consecutivi. Per alcuni veterani questa è stata l’ultima partita con gli All Blacks perciò è più che mai un momento speciale e la festa sarà sicuramente grandissima.

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