Scottie Maurice Pippen (foto ©Lipofsky Basketballphoto.com) è nato il 25 settembre 1965 a Hamburg, nell’Arkansas, negli USA.
Il più giovane di 12 figli, Scottie Pippen è stato l’unico a riuscire ad andare all’università. I suoi genitori non poterono permettersi di far studiare gli altri figli, soprattutto dopo che il padre rimase parzialmente paralizzato in seguito a un ictus.
Scottie Pippen frequentò la University of Central Arkansas, non esattamente la più prestigiosa degli USA. Tuttavia, grazie a prestazioni in crescita riuscì a richiamare le attenzioni degli scout NBA. Nel 1987 fu la quinta scelta assoluta nel draft NBA dai Seattle SuperSonics per poi essere immediatamente ceduto ai Chicago Bulls.
Grazie a Scottie Pippen, i risultati dei Chicago Bulls, che per un paio di anni si erano basati soprattutto sulle prestazioni di Michael Jordan, migliorarono pian piano. I Bulls divennero una squadra sempre più considerata tra le favorite nella Eastern Conference grazie anche ad altri giovani emergenti Horace Grant ma quelli erano gli anni dei Detroit Pistons, i celebri “Bad Boys” che vinsero due titoli consecutivi. I Chicago Bulls persero contro di loro tre serie consecutive nei playoff del 1988, 1989 e 1990.
Nella stagione 1990/91 ci fu un ulteriore salto di qualità per i Chicago Bulls. Nella seconda stagione di Phil Jackson come allenatore, la squadra concluse la stagione regolare con 61 vittorie, il record per i Bulls. Finalmente, riuscirono a sconfiggere i Detroit Pistons nella finale della Eastern Conference per poi vincere il loro primo titolo NBA.
I Chicago Bulls di Michael Jordan e Scottie Pippen vinsero il titolo anche nelle due stagioni seguenti. Nel 1992, Scottie Pippen vinse anche la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona come parte del Dream Team, l’incredibile gruppo di campioni entrato nella storia del basket.
Quando Michael Jordan annunciò il suo ritiro prima della stagione 1993/94, Scottie Pippen divenne il leader dei Chicago Bulls. Tuttavia, i risultati non furono gli stessi e fu anche al centro di qualche controversia.
Il 18 marzo 1995, Michael Jordan annunciò il suo ritorno nell’NBA. Nonostante il suo aiuto, i Chicago Bulls vennero eliminati nelle semifinali della Eastern Conference dagli Orlando Magic. Nelle stagioni successive, con la coppia Jordan / Pippen ripristinata da inizio stagione arrivò il secondo “threepeat” per i Bulls.
Il contratto di Phil Jackson era in scadenza, Scottie Pippen voleva andarsene e non era il solo perché anche Dennis Rodman, un altro protagonista negli ultimi titoli, decise di lasciare i Bulls mentre la controversia tra giocatori e proprietari portò l’NBA al lockout. Nel frattempo Michael Jordan annunciò il suo secondo ritiro come giocatore.
Alla fine, Scottie Pippen si trasferì agli Houston Rockets, dove voleva provare a vincere ancora il titolo, stavolta assieme a Charles Barkley e Hakeem Olajuwon. Nonostante le prestazioni di alto livello, la squadra venne eliminata al primo turno dei playoff dai Los Angeles Lakers.
Scottie Pippen chiese di essere ceduto e finì ai Portland Trail Blazers, dove giocò quattro stagioni di alto livello ma ancora senza vincere nulla. Nel 2003 tornò ai Chicago Bulls e un anno dopo annunciò il ritiro.
Nel 2007 Scottie Pippen annunciò di voler tentare un rientro nell’NBA ma non se ne fece nulla. Nel 2008 giocò due partite nella lega finlandese con il Torpan Pojat e una nella lega svedese con il Sundsvall. Nel 2010 è tornato ai Chicago Bulls con vari compiti nello staff dirigenziale.
Scottie Pippen è diventato celebre come uno dei più grandi giocatori difensivi dell’NBA ma era versatile in tutte le fasi del gioco perciò poteva anche segnare e dare assist. Con Michael Jordan ha formato una delle coppie più forti della storia del basket. Per questi motivi nel 1996 è stato votato tra i 50 migliori giocatori del cinquantenario della NBA e nel 2010 è stato inserito nella Basketball Hall of Fame.