Google lancia il Patent Starter Program offrendo brevetti alle startup contro i patent troll

Google continua le sue iniziative per combattere il fenomeno del patent trolling, cioè l’uso dei brevetti al solo scopo di limitare la concorrenza e di ottenere soldi tramite azioni legali o tramite accordi che seguono minacce di tali azioni. Nei giorni scorsi l’azienda ha annunciato il Google Patent Starter Program, un’offerta di concedere alcuni dei suoi brevetti ad alcune startup che soddisfano certi requisiti. Una delle condizioni è quella di aderire per almeno due anni al License on Transfer (LOT) Network, un’iniziativa per lo scambio di brevetti nata nel 2005.

Nell’aprile 2005, Google aveva sperimentato l’iniziativa Patent Purchase Promotion, offrendosi di acquistare brevetti per impedire che finiscano in mano a patent troll. Ora l’azienda tenta un’altra via, legata al LOT Network, che oltre a Google include molte altre aziende che si scambiano licenze sui loro brevetti a puro scopo difensivo.

Le startup che nel 2014 hanno avuto entrate tra i 500.000 e i 20 milioni di dollari possono chiedere di partecipare al nuovo Google Patent Starter Program. Se la richiesta di partecipazione viene accettata, oltre a poter scambiare licenze sui brevetti dei membri del LOT Network, la startup potrà avere la licenza su alcuni brevetti di Google.

In questa nuova iniziativa, Google invierà alle startup di cui accetterà la partecipazione una lista di brevetti tra cui sarà possibile scegliere due gruppi. Google manterrà comunque una licenza d’uso non-esclusiva su tutti i brevetti ceduti alle startup.

Secondo Google, l’esperimento Patent Purchase Promotion è stato un notevole successo. L’azienda non ha fornito molti dettagli ma Kurt Brasch, uno dei suoi avvocati, ha dichiarato che numerosi brevetti sono stati acquistati grazie a quell’iniziativa a prezzi che sono andati dai 3.000 ai 250.000 dollari.

Il Google Patent Starter Program non potrà certo cambiare in maniera significativa il mercato dei brevetti. Tuttavia, potrà rafforzare il LOT Network con i suoi accordi di non utilizzare i brevetti come armi contro altre aziende. Cambiamenti più radicali potranno arrivare solo da nuove leggi ma gli interessi in gioco sono enormi.

I brevetti dovrebbero proteggere gli investimenti nell’innovazione ma soprattutto in campi come quello software vengono usati a fini parassitari perché negli USA le possibilità di brevetti sono molto ampie. Ciò finisce per portare guadagni ad aziende parassite che non producono nulla frenando l’innovazione.

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