Google ha annunciato il progetto Brillo, un sistema operativo per l’Internet delle Cose

Pagina web di Google dedicata a Brillo
Pagina web di Google dedicata a Brillo

Al Google I/O è arrivato l’atteso annuncio del progetto Brillo, il sistema operativo per l’Internet delle Cose. Google ha annunciato anche Weave, un protocollo che servirà come linguaggio standard per i vari apparecchi per comunicare tra loro. Questo progetto è derivato da Android ma in una versione spogliata di varie componenti per poter funzionare con requisiti minimi mantenendo comunque il supporto a servizi indispensabili come Wi-Fi e Bluetooth.

Google aveva già presentato una versione di Android per la domotica chiamata Android@Home nel 2011 ma era stata messa da parte prima di avere reali applicazioni. Ora Google ci riprova dopo aver certamente studiato il modo migliore di portare Android su varie apparecchiature a bassissimo costo e consumo molto limitato scegliendo un nome diverso.

Secondo i piani, Brillo sarà disponibile nel terzo trimestre del 2015 in una versione di test per gli sviluppatori. Weave, che funzionerà con Brillo ma permetterà l’uso anche con altre piattaforme, verrà rilasciato agli sviluppatori nel quarto trimestre del 2015. Weave sarà integrato in Android e assieme a Brillo sarà integrato nelle tecnologie di Nest Labs, l’azienda di domotica acquistata da Google all’inizio del 2014.

Negli ultimi anni ci stiamo abituando a vivere in una società sempre più connessa grazie alla diffusione di connessioni Internet sempre più veloci e di dispositivi portatili. Con l’Internet delle Cose queste connessioni raggiungeranno un altro livello con la possibilità di connettere anche apparecchiature di tipo diverso come gli elettrodomestici.

Le applicazioni nel campo della domotica saranno sempre più importanti ma l’Internet delle Cose va molto oltre. Al Google I/O, nel corso della presentazione di Brillo, Weave e altre novità dell’azienda, è stato fatto l’esempio di una fattoria almeno in parte automatizzata in cui una persona può controllare i macchinari tramite uno smartphone.

Le potenzialità dell’Internet delle Cose sono enormi e nei prossimi decenni l’impatto potrebbe essere quello avuto negli ultimi 20 anni dall’attuale Internet. Tutte le grandi aziende nel campo della tecnologia stanno in qualche modo lavorando per essere pronti per la nuova rivoluzione. Con il progetto Brillo e Weave, Google sta già cercando di diventare un punto di riferimento.

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