
Nel 1995, il telescopio spaziale Hubble permise di ottenere un’immagine di colonne di gas interstellare e polveri nella Nebulosa Aquila. Queste strutture vennero soprannominate i “Pilastri della Creazione” e l’immagine divenne una delle più iconiche non solo tra quelle di Hubble ma tra le fotografie spaziali in generale. Ora gli astronomi sono tornati in quella regione per scattare una nuova fotografia che, grazie agli strumenti aggiornati, è in alta definizione per cui fornisce dettagli mai visti prima alla luce visibile e agli infrarossi.
La Nebulosa Aquila, catalogata come Messier 16 o M16 ma anche come NGC 6611, è a circa 5.700 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Coda del Serpente. È formata da un ammasso di stelle che contiene parecchie regioni di gas e polvere che stanno formando nuove stelle. Le colonne di gas oscuro associate alla nascita di stelle ha determinato il soprannome “Pilastri della Creazione”.
L’immagine originale di questa formazione venne creata combinando 32 fotografie scattate usando la Wide Field Planetary Camera 2 del telescopio spaziale Hubble. Nel 2009, durante la missione STS-125 dello Space Shuttle Atlantis venne compiuta l’ultima missione di servizio di Hubble con l’installazione della Wide Field Camera 3. Essa rimpiazzò lo strumento precedente permettendo di ottenere immagini a risoluzione maggiore e con un campo di vista più ampio.
La nuova immagine è migliore, risultando perfino più spettacolare di quella del 1995. In apparenza, poco è cambiato in quella gigantesca struttura spaziale ma in realtà l’area è assai turbolenta. Le violente radiazioni ultraviolette causano una forte ionizzazione dei gas perché strappano gli elettroni dagli atomi e li scaldano. Quella è la causa della luminosità della nebulosa che circonda i “Pilastri della Creazione”.
Le stelle neonate o comunque molto giovani stanno spazzando via il gas dalle colonne con i loro venti stellari. Nell’area ci sono alcune supergiganti blu che hanno venti estremamente forti. La nuova immagine permette di valutare meglio i dettagli ed esaminare i cambiamenti rispetto al 1995.
I cambiamenti possono sembrare piccoli ma i “Pilastri della Creazione” hanno un’altezza che può raggiungere i 4 anni luce. Perfino spostamenti di migliaia di chilometri possono sembrare davvero minuscoli al loro confronto. È grazie alla Wide Field Camera 3 di Hubble che è ora possibile esaminare quella struttura molto meglio di prima. Quell’ultima missione di servizio venne a un certo punto cancellata ma grazie alle proteste arrivate dal mondo scientifico alla fine venne compiuta.
La Nebulosa Aquila è molto interessante anche dal punto di vista scientifico proprio perché è una sorta di incubatrice di nuove stelle. Comprendere meglio i processi che hanno portato alla nascita di quelle stelle e stanno portando alla nascita di altre stelle permetteranno di capire meglio com’è nato il Sole con i suoi pianeti.
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