Arthur Wilson “Bob” Tucker (foto ©Judy Mays) nacque il 23 novembre 1914 a Deer Creek, nell’Illinois, negli USA. Usò generalmente il nome Wilson Tucker per firmare romanzi e racconti pubblicati in libri e riviste professionali ma nelle fanzine usò di solito il nome Bob Tucker. Occasionalmente usò altri pseudonomi.
Wilson Tucker cominciò a collaborare col fandom fantascientifico nel 1932 ma per alcuni anni scrivere rimase un passatempo, anche se dopo qualche anno cominciò a collaborare anche con le convention, un’altra attività che continuò per tutta la sua vita. Nel 1933 cominciò a lavorare come proiezionista in un cinema e quello rimase un suo lavoro ufficiale fino alla pensione, nel 1972.
Nel 1937 Wilson Tucker si sposò per la prima volta, con Mary Joesting. I due ebbero un figlio e una figlia ma il matrimonio durò solo fino al 1942.
Wilson Tucker pubblicò il suo primo racconto di fantascienza, “Interstellar Way Station”, nel 1941. Nel corso di quell’anno, inventò l’espressione “space opera” per un certo tipo di avventure spaziali. Come scrittore professionista, nei primi anni scrisse soprattutto gialli, a cominciare da “The Chinese Doll” del 1946.
Negli anni ’50, Wilson Tucker cominciò a scrivere anche romanzi di fantascienza, a cominciare da “La città in fondo al mare” (“The City in the Sea”) del 1951. Di quegli anni è rimasto celebre soprattutto “Il lungo silenzio“, conosciuto anche come “Il silenzio della morte” (“The Long Loud Silence”) del 1952.
Nel 1953, Wilson Tucker si sposò di nuovo con Fern Delores Brooks: i due ebbero tre figli e il matrimonio durò fino alla morte dello scrittore.
In quegli anni, Wilson Tucker pubblicò anche altri romanzi degni di nota come “Tele-Homo Sapiens” (“Man from Tomorrow”, conosciuto anche come “Wild Talent”) del 1954 e “L’uomo che veniva dal futuro” (“Time Bomb”, conosciuto anche come “Tomorrow Plus X”) del 1955.
Wilson Tucker continuò sia la sua attività di scrittore che le sue partecipazioni al fandom e alle convention. Negli anni ’60 pubblicò altri romanzi tra cui “L’ultima stazione” (“To the Tombaugh Station”) del 1960, il romanzo di spionaggio “Scheda segnaletica: stregato” (“The Warlock”) del 1967 fino ad arrivare a quello che probabilmente è il suo romanzo più conosciuto, “L’anno del sole quieto” (“The Year of the Quiet Sun”) del 1970, vincitore di un John W. Campbell Memorial Award retroattivo in quanto venne iniziato qualche anno dopo.
Nel 1970, Wilson Tucker vinse il premio Hugo nella categoria Best Fan Writer per la sua attività nelle fanzine.
Wilson Tucker scrisse ancora alcuni romanzi di vari generi pubblicando l’ultimo, “I giorni della resurrezione” (“Resurrection Days”) nel 1981. Continuò a scrivere articoli di critica per molti altri anni. Nel 2001 vinse il premio Retro-Hugo per la miglior Fanzine del 1951, “Science Fiction Newsletter”. Nel 2004 vinse di nuovo il premio Retro-Hugo nella categoria Best Fan Writer del 1954.
Wilson Tucker morì il 6 ottobre 2006. Oggi probabilmente pochi lo inserirebbero tra i migliori scrittori nella storia della fantascienza ma nelle sue storie ha sempre espresso parecchie idee ed è stato molto importante per i decenni di attività nel fandom e nelle convention.