La missione lunare cinese Chang’e 5 T1 è terminata con successo

La capsula della missione Chang'e 5 T1 dopo l'atterraggio (Foto cortesia Xinhua. Tutti i diritti riservati)
La capsula della missione Chang’e 5 T1 dopo l’atterraggio (Foto cortesia Xinhua. Tutti i diritti riservati)

Era notte in Italia quando la capsula di test cinese Chang’e 5 T1 è atterrata con successo in Mongolia. La missione era partita il 23 ottobre, nei giorni successivi aveva compiuto una traiettoria attorno alla Luna per poi tornare verso la Terra. La navicella era composta da un modulo di servizio e da un veicolo di ritorno, cioè la capsula che è atterrata.

Questo successo è importante perché rappresentava un test fondamentale per la missione Chang’e 5 prevista per il 2017. Una navicella automatizzata dovrà compiere un allunaggio per prelevare campioni da riportare sulla Terra. Era quindi necessario verificare che il veicolo di ritorno si separasse correttamente dal modulo di servizio e che la capsula fosse in grado di atterrare alla fine della missione.

Non era una missione facile perché il veicolo di ritorno si è avvicinato alla Terra ad una velocità superiore agli 11 km/s. Era necessario che esso rientrasse nell’atmosfera con l’angolo corretto per evitare di essere distrutto. Per rallentare, è stato progettato per rimbalzare sul confine dell’atmosfera prima del rientro definitivo ma era necessaria una notevole precisione nella manovra.

La fase di rientro nell’atmosfera costituiva la fase più delicata di tutta la missione. Le elevate temperature raggiunte all’esterno del veicolo di ritorno hanno generato uno strato di ioni che ha interrotto il contatto con il centro controllo. Tuttavia, esso è stato tenuto d’occhio da varie stazioni al suolo fino al suo atterraggio.

Anche la missione 4M sembra aver avuto successo perché il segnale del radiofaro che trasportava è stato captato anche da radioamatori. I dati sulle radiazioni rilevati dal dosimetro nel corso del viaggio verranno certamente analizzati con attenzione e saranno utili anche per le prossime missioni con astronauti.

La navicella è stata soprannominata Xiaofei sui social media cinesi, cioè piccolo volatile. Queste missioni spaziali cinesi hanno molto seguito in patria mentre la Cina sta diventando sempre più una potenza in questo campo. Le missioni lunari sono una delle grandi imprese in cui la nazione è attualmente impegnata e il successo della missione Chang’e 5 T1 è importante per il loro futuro.

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