Un gruppo di scienziati che sta studiando la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ne ha creato una mappa basata sull’analisi delle immagini della sua superficie scattate dal sistema di macchine fotografiche OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System) della sonda spaziale Rosetta. Il risultato è che la cometa può essere suddivisa in diverse regioni che hanno un distinto aspetto fisico. Questa mappa mostra che essa è molto più di una grossa roccia mista a ghiaccio.
Dall’inizio di agosto, la sonda spaziale Rosetta ha studiato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko da una distanza sempre più ravvicinata inviando fotografie che hanno mostrato la sua complessità geologica. La scoperta della forma molto irregolare di questa cometa aveva già mostrato che la sua scelta come obiettivo della missione era stata davvero fortunata. Ora la creazione di questa mappa dettagliata della sua superficie ne mostra la stratificazione che fornisce indizi sulla sua storia.
La superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko mostra una notevole varietà di elementi geologici. Non si tratta solo dei due lobi uniti dal collo perché la superficie è piena di crateri ma anche di dirupi, depressioni e altre irregolarità. È la prima volta che il nucleo di una cometa viene mappato con tale precisione ma questo è solo l’inizio dei lavori di studio che hanno lo scopo di capire la sua storia.
La forma della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko con due lobi uniti da un collo ha posto il problema di capire se si tratti di due nuclei che nel passato si sono uniti o se invece si tratti di un solo nucleo che è stato eroso. La riposta potrà essere data analizzando la stratificazione della superficie: se c’è una continuità degli strati tra i due lobi, è probabile che la cometa sia composta da un unico nucleo.
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko si sta lentamente avvicinando al Sole perciò comincia ad esserci una certa attività di sublimazione del ghiaccio, che diventa vapore. In varie aree, la superficie si sta disgregando, con l’emissione anche di polveri. L’osservazione di tale attività contribuirà a capire come si siano formati i vari elementi geologici sulla superficie della cometa.
Questa mappa servirà anche ai membri del team della missione Rosetta per scegliere il luogo dove far atterrare il lander Philae. Nei prossimi giorni, ci sarà l’incontro in cui i cinque siti già selezionati come candidati verranno ulteriormente analizzati. Lunedi 15 settembre è previsto l’annuncio del sito selezionato come obiettivo primario per l’atterraggio e di un secondo sito selezionato come backup.
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