Il romanzo “I visitatori” (“The Visitors”) di Clifford D. Simak è stato pubblicato per la prima volta nel 1979. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 887 di “Urania”, nel n. 127 dei “Classici Urania” e nel n. 140 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giuseppe Lippi. Quest’ultima edizione è anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.
Lone Pine è una cittadina del Minnesota dove generalmente non succede nulla di strano finché un giorno un enorme oggetto che sembra una scatola gigante tutta nera appare nel cielo. Il barbiere locale reagisce come di fronte ad un’invasione e spara all’oggetto misterioso con un fucile ma riesce a provocare solo una reazione, un raggio che lo incenerisce.
L’oggetto atterra sull’automobile di Jerry Conklin, che viene catturato e tenuto prigioniero per parecchie ore. Non c’è esattamente una comunicazione tra Jerry e la scatola eppure riesce a capire che si tratta di una forma di vita intelligente. Nel frattempo, la notizia del suo arrivo ha cominciato a diffondersi e tutti si chiedono da dove venga e cosa voglia, anche perché ce ne sono molte altre uguali in orbita.
L’idea di alieni che arrivano sulla Terra e provocano problemi a livello sociale ed economico anche quando le loro azioni non sono apertamente ostili non è certo nuovo. Lo stesso Clifford D. Simak aveva sviluppato in modi diversi questo concetto in varie sue storie, ne “I visitatori” lo fa ancora una volta mantenendo fino alla fine l’ambiguità riguardo agli alieni.
Anche un grande maestro della fantascienza con una carriera lunga decenni può trovare ispirazioni esterne. In questo caso, l’alieno che atterra a Lone Pine sembra proprio il monolito di “2001: Odissea nello spazio” nella forma e nell’assenza di reali comunicazioni con gli umani.
Il problema della comunicazione tra umani e alieni è tipico di Clifford D. Simak, come il mix di alieni e ambientazione campagnola. Nell’ultima fase della sua vita, l’autore aveva manifestato nelle sue opere un certo pessimismo, a differenza dei decenni precedenti. Ne “I visitatori” gli alieni sembrano troppo diversi dagli umani e non solo fisicamente perché sia possibile stabilire comunicazioni con essi.
Jerry Conklin, che viene catturato dall’alieno all’inizio del romanzo, riesce solo a capire che esso è una creatura vivente e intelligente ma nulla più. L’uomo viene studiato dall’alieno ma non è chiaro quanto esso sia riuscito a capire degli esseri umani.
Quest’assenza di comprensione degli alieni impedisce ai politici americani di decidere come comportarsi nei loro confronti. La reazione dell’alieno atterrato per primo nei confronti di un uomo che gli aveva sparato mostra che essi sono in grado di difendersi da un attacco e ciò spaventa i politici. La possibilità di studiarli e ottenere nuove tecnologie li alletta e le altre nazioni vorrebbero che eventuali scoperte venissero condivise.
“I visitatori” è sviluppato in diverse sottotrame che seguono i politici a Washington, Jerry Conklin e altri abitanti di Lone Pine, la giornalista Kathy Foster e la redazione del Minnesota Tribune. Al centro della storia rimangono gli alieni: inizialmente il primo sceso sulla Terra e successivamente anche gli altri che erano in orbita e successivamente atterrano anch’essi.
Gli alieni sembrano aver bisogno di piante come cibo e ciò rappresenta il primo problema per gli umani perché gli americani hanno paura che le loro foreste vengano distrutte. Gli alieni sembrano anche essere curiosi riguardo ad alcune attività umane e ad esempio seguono gli aerei in volo.
La perplessità riguardo ai comportamenti dei visitatori e la frustrazione per la mancanza di comunicazioni con loro è un elemento centrale di tutto il romanzo. I tentativi di capire gli alieni e di farsi capire da loro portano a sviluppi imprevisti con conseguenze sempre più importanti sull’economia.
Alla fine, i visitatori non sono né amici né nemici: sono probabilmente troppo alieni perché ci possa essere una comprensione reciproca ma le conseguenze del loro arrivo sono notevoli. Anche se gli alieni non sono ostili, c’è un parallelo con il contatto tra gli europei e i nativi americani.
Ne “I visitatori” l’azione è limitata perché la storia riguarda soprattutto i tentativi degli umani di comprendere gli alieni perciò c’è molto dialogo. Ciò non vuol dire che la storia sia noiosa perché contiene molti interessanti spunti di riflessione. Ci sono tanti personaggi, forse troppi per un romanzo di lunghezza limitata per gli standard odierni, perciò solo pochissimi hanno un qualche sviluppo.
“I visitatori” è un romanzo piuttosto particolare sul contatto con alieni. Secondo me Clifford D. Simak ha scritto alcuni romanzi migliori ma probabilmente questa è l’opera più interessante che ha scritto nei suoi ultimi anni di vita perciò ne consiglio la lettura.
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