
Il romanzo “The Nightmare of Black Island” di Mike Tucker è stato pubblicato per la prima volta nel 2006. È al momento inedito in Italia.
Mentre il Tardis è in volo, Rose Tyler sta dormendo ma il suo sonno viene disturbato da un incubo. Quando si risveglia, il Decimo Dottore è perplesso perché il Tardis stava manifestando segni di disagio come se stesse avendo un incubo assieme a Rose. Ciò significa che c’è una qualche emissione telepatica che causa quei brutti sogni. Volendoci vedere chiaro, traccia una rotta verso l’origine dell’emissione e il Tardis arriva a Ynys Du, un villaggio gallese.
L’arrivo del Dottore e di Rose è degno dell’incubo perché trovano strane macchie di sangue sul terreno e improvvisamente vengono raggiunti da un gruppo di creature mostruose. I due riescono a fuggire e trovano riparo in un pub pieno di abitanti del luogo. Lì scoprono che le notti del villaggio sono tormentate da quei mostri ma cosa c’entra Nathaniel Morton, un milionario nato lì e tornatovi recentemente?
“The Nightmare of Black Island” fa parte di una collana di romanzi connessi alla nuova serie di “Doctor Who”. Essi sono orientati ad un ampio pubblico essendo abbastanza lineari da essere apprezzati anche da lettori molto giovani ma abbastanza sofisticati da poter interessare anche lettori più maturi.
“The Nightmare of Black Island” comincia con un tono da storia horror. Nel villaggio gallese di Ynys Du, un uomo viene ucciso mentre Rose ha un incubo che riguarda proprio quell’avvenimento mentre sta dormendo nel Tardis. Questo è “Doctor Who” perciò il Dottore capisce che si tratta di un’emissione telepatica perché è stata captata anche dal Tardis e può localizzarla. In Galles, i due viaggiatori trovano ad attenderli altri mostri.
Il villaggio di Ynys Du sembra infestato da mostri e molti tra gli abitanti danno la colpa a Nathaniel Morton, che aveva lasciato il villaggio molti anni prima e vi è tornato recentemente. L’uomo ha aperto una specie di casa di riposo ma si tiene isolato dal villaggio e tra lui e una donna anziana di Ynys Du di nome Bronwyn ci sono vecchie ruggini. Il Dottore deve innanzitutto cercare di distinguere le voci da elementi concreti che possano aiutarlo a capire cosa stia succedendo.
Il romanzo è incentrato sulle indagini del Dottore per scoprire l’origine dei mostri e il loro eventuale legame con il ritorno di Nathaniel Morton a Ynys Du. È una storia che può essere apprezzata davvero da un ampio pubblico grazie alla presenza di personaggi di tutte le età, dai bambini agli anziani.
“The Nightmare of Black Island” contiene molti personaggi e inevitabilmente Mike Tucker deve ricorrere a qualche cliché per descriverli in poche parole. Nonostante ciò, secondo me riesce a fare un buon lavoro per ottenere una storia complessa in cui ci sono molte interazioni tra i viaggiatori e gli abitanti di Ynys Du.
Mentre il Dottore indaga a modo suo su Nathaniel Morton e la sua misteriosa casa di riposo, Rose si comporta come una sorta di sorella maggiore per i ragazzini del villaggio. Lo fa soprattutto con alcuni di loro che di nascosto hanno scoperto qualcosa che può aiutare il Dottore a risolvere il mistero.
Il risultato è una storia piuttosto complessa. Diverse scoperte del Dottore sono tutt’altro che sorprendenti ma Mike Tucker riesce a mescolare bene elementi non proprio originali della trama con le storie passate e presenti di alcuni degli abitanti del villaggio. È una storia che ha radici che vanno indietro di parecchi decenni, quando Nathaniel Morton e altri abitanti del villaggio erano ragazzini, e ciò la rafforza.
In tutto il romanzo ci sono riferimenti alle emozioni dei personaggi. Dati gli elementi horror della storia, c’è principalmente la paura degli abitanti di Ynys Du. Questo è un altro elemento forte di “The Nightmare of Black Island” perché induce il lettore a simpatizzare con loro.
“The Nightmare of Black Island” è ambientato durante la seconda stagione della nuova serie di “Doctor Who”. Per questo motivo, contiene vari riferimenti alle precedenti avventure del Dottore e di Rose, a volte espliciti altre indiretti. Riconoscerli può essere una sorta di gioco per i fan della serie.
Nonostante l’ampio uso di cliché, secondo me Mike Tucker ha fatto un buon lavoro con “The Nightmare of Black Island” rendendolo davvero godibile. Per questo motivo, lo consiglio a chiunque voglia acquistare un romanzo di “Doctor Who”.