La NASA ha approvato la missione K2 per riattivare il telescopio spaziale Kepler

Composizione di immagini che fanno parte della storia del telescopio spaziale Kepler (Immagine NASA)
Composizione di immagini che fanno parte della storia del telescopio spaziale Kepler (Immagine NASA)

La NASA ha approvato la missione K2, chiamata anche “Second Light”, per il telescopio spaziale Kepler. Il finanziamento è disponibile per i prossimi due anni e permette di riattivare uno strumento astronomico che ha dato enormi successi come cacciatore di pianeti ma che sembrava perduto a causa dei problemi al sistema giroscopico che che ne manteneva il puntamento con estrema precisione. Gli scienziati della NASA hanno ideato un nuovo modo per tenere Kepler puntato, pure con certe limitazioni, per usarlo non solo come cacciatore di pianeti ma anche per altre ricerche astronomiche.

Nel maggio 2013, era stato annunciato un guasto ad una delle ruote di reazione che costituiscono il sistema giroscopico che manteneva il puntamento del telescopio spaziale Kepler con estrema precisione. Era la seconda ruota di reazione che si guastava delle quattro disponibili e ne servono almeno tre per il suo corretto funzionamento. I tentativi di riattivare una delle due ruote di reazione guaste sono falliti perciò Kepler era stato parcheggiato in attesa di decidere cosa farne.

Gli strumenti del telescopio spaziale Kepler funzionano perciò sarebbe stato davvero un peccato essere costretti a rinunciare ad utilizzarlo. Alla fine gli scienziati della NASA hanno ideato un piano brillante per compensare almeno in parte la disponibilità di due sole ruote di reazione. L’idea è tutto sommato semplice, cioè utilizzare la luce del Sole per stabilizzare Kepler.

Anche la luce esercita una certa pressione e ciò può essere sfruttato per aiutare il telescopio spaziale Kepler a stabilizzare la propria posizione assieme alle ruote di reazione ancora funzionanti. Questa soluzione rende però necessario mantenerlo in una posizione specifica rispetto al Sole. La conseguenza è che la missione K2 verrà divisa in campagne, cioè in periodi in cui Kepler verrà utilizzato per osservare una certa porzione di spazio.

Alla fine dell’anno scorso, sono stati effettuati alcuni test per verificare che il piano funzionasse e hanno avuto successo. A quel punto, era necessaria l’approvazione della nuova missione con il finanziamento per la sua gestione, che ora è arrivato. Kepler non sarà più specificamente un cacciatore di pianeti ma verrà usato anche per osservare ammassi stellari, stelle, galassie e supernove.

La NASA ha creato un’illustrazione (di notevoli dimensioni!) che mostra come la pressione della luce solare venga ora usata per bilanciare il telescopio spaziale Kepler. La missione K2 è una vittoria dell’ingegno degli scienziati della NASA, che sono riusciti a salvare uno strumento molto sofisticato e anche costoso che ora verrà utilizzato di nuovo per la ricerca scientifica.

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