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L’annuncio di Qualcomm, che ha presentato il suo primo SoC (system-on-chip) a 64 bit, chiamato Snapdragon 410, non solo mostra il normale progresso esistente nel campo dei dispositivi mobili ma anche un passaggio generazionale rispetto ai processori a 32 bit attualmente utilizzati.
Qualcomm non è la prima azienda del campo dei dispositivi mobili ad avventurarsi nel mondo a 64 bit. Quasi esattamente 3 mesi fa, Apple ha presentato il suo iPhone 5, che utilizza il SoC A7 a 64 bit ma sappiamo bene che quello è un mondo separato, in cui c’è un’unica azienda che assembla hardware e software dettando tutte le specifiche. Il SoC annunciato da Qualcomm, basato sull’architettura ARM Cortex A53, è fatto per dispositivi mobili che dovrebbero utilizzare sistemi operativi come Android, Windows Phone e forse altri in cerca di fette di mercato come Firefox OS.
Anche se Apple è un mondo separato, molti vedono nell’annuncio di Qualcomm una volontà di dimostrare di poter rispondere alla mossa di Apple. Tuttavia, è inevitabile che la costante richiesta di dispositivi mobili sempre più potenti spinga le aziende a passare a processori a 64 bit. Il problema è che questo passaggio generazionale non sarà rapido né indolore.
Nel mondo dei PC questo è già accaduto qualche anno fa. I processori a 64 bit oggi sono lo standard per questi computer ma per parecchio tempo c’è stato un problema software che ha rallentato la transizione dai sistemi operativi a 32 bit. I processori a 64 bit hanno vantaggi ma il software va adattato e i computer hanno bisogno di più memoria,.
Attualmente, i dispositivi mobili non hanno sufficiente memoria per avere reali vantaggi nell’uso di software a 64 bit, anzi questo diventerebbe uno svantaggio. È una questione di tempo perché sicuramente i modelli futuri di dispositivi mobili avranno sempre più memoria e nel frattempo i vari sistemi operativi verranno portati sulle piattaforme a 64 bit.
La similitudine con ciò che è successo nel campo dei PC non è un caso. Smartphone e tablet sono veri e propri computer con funzioni sempre più simili a quelle dei PC. Le loro prestazioni sono limitate a causa delle loro dimensioni, che impediscono l’utilizzo di hardware potente come quello dei PC, che consumano anche molta più corrente.
Ci sono progressi nel campo dell’hardware anche per i dispositivi mobili, che hanno prestazioni paragonabili a quelle dei PC di qualche anno fa. Ecco quindi che dopo Apple anche Qualcomm ha iniziato il passaggio ai 64 bit e anche Samsung sta pianificando quel passaggio.
Il SoC Snapdragon 410 di Qualcomm è però pensato per dispositivi mobili di fascia entry-level e non di fascia alta, come si potrebbe pensare considerando l’utilizzo di un chipset a 64 bit. I quattro core del processore ARM Cortex A53 lavorano a frequenze tra 1,2 GHz e 1,4 GHz, nulla di speciale. Ci vorrà qualche tempo per vedere i primi modelli che lo implementeranno, forse nella seconda metà del 2014.
Nell’attesa di questi modelli, sicuramente ci saranno altri annunci e si parlerà parecchio delle architetture mobili a 64 bit e del passaggio da quelle a 32 bit. Nei prossimi mesi potremo sicuramente trovare molte informazioni e opinioni su questi argomenti su media tradizionali e su Internet.
È difficile fare previsioni a lungo termine in un campo in cui ci possono essere cambiamenti e progressi repentini ma entro pochissimi anni potremmo davvero avere tablet e perfino smartphone con potenze paragonabili a PC non molto vecchi.