R.I.P. Rita Levi-Montalcini

Rita Levi Montalcini nel 2009 (Foto Presidenza della Repubblica Italiana)
Rita Levi Montalcini nel 2009 (Foto Presidenza della Repubblica Italiana)

Ci ha lasciati oggi Rita Levi-Montalcini, neurologa e dal 2001 senatrice a vita nel Parlamento italiano.

Rita Levi-Montalcini nacque il 22 aprile 1909 a Torino. Cresciuta in una famiglia in cui la cultura era molto importante, studiò medicina all’Università di Torino, dove incontrò altri due futuri premi Nobel, Salvador Luria e Renato Dulbecco. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 1936, si specializzò in neurologia e psichiatria.

Il peggioramento della situazione negli anni bui del fascismo costrinse Rita Levi-Montalcini a lasciare l’Italia. Per un po’ visse in Belgio ma dopo l’invasione tedesca tornò a Torino. Durante la II Guerra Mondiale si spostò in varie città cercando sempre di portare avanti le sue ricerche scientifiche.

Dopo la fine della guerra, Rita Levi-Montalcini riprese le sue ricerche ad Asti ma nel 1946 si trasferì negli U.S.A. alla Washington University in St. Louis, dove rimase fino al 1977, quando andò in pensione. Nel corso di quei decenni, collaborò anche con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) italiano con vari incarichi.

Per la sua scoperta del Nerve Growth Factor (NGF), nel 1986 Rita Levi-Montalcini ricevette il Premio Nobel per la medicina. Nel 1987, ricevette la National Medal of Science, la più alta onoreficenza americana del mondo scientifico.

Nonostante fosse ufficialmente in pensione, Rita Levi-Montalcini ha sempre continuato a collaborare con vari incarichi con le più importanti organizzazioni scientifiche italiane ma anche con quelle dell’ONU, ad esempio come ambasciatrice della FAO.

Nel 2001, Rita Levi-Montalcini venne nominata senatrice a vita della Repubblica Italiana per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.

Rita Levi-Montalcini è stata una donna straordinaria che ha dedicato la sua lunghissima vita alla scienza. Nata in un’epoca in cui le donne avevano ben poche possibilità, ha sostenuto i movimenti per la liberazione della donna. La sua vita l’ha portata a incontrare varie culture pur mantenendo i legami con le sue origini ebraiche. Si dichiarava atea ma devolse parte dei proventi del premio Nobel per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma. Era attiva anche in campo sociale, in campagne come quella contro le mine anti-uomo e in favore dello sviluppo sostenibile.

Nonostante i problemi dell’età, tra cui la parziale cecità degli ultimi anni, Rita Levi-Montalcini si era sempre rifiutata di farsi condizionare perché lei era la sua mente, non il suo corpo. Era stato quindi attiva fino all’ultimo, una delle lezioni che ha dato a tutti.

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