Uno studio effettuato da un team internazionale guidato da Hugues Sana dell’università di Amsterdam ha permesso di scoprire grazie all’uso del VLT (Very Large Telescope) e altri telescopi dell’ESO (European Southern Observatory) che la maggior parte delle stelle di classe O sono parte di sistemi binari. Per di più in genere una delle due stelle si comporta come un vampiro succhiando materia dalla compagna.
Le stelle di classe O sono caratterizzate da masse superiori a 16 volte quella del Sole e temperature superficiali molto elevate, superiori ai 33.000 gradi Kelvin. Sono molto luminose e a causa del loro colore sono chiamate giganti blu. A causa della loro massa, le temperature nel nucleo sono tali da esaurire l’idrogeno in tempi molto brevi da un punto di vista astronomico, anche pochi milioni di anni. Anche per questo motivo, rappresentano una piccola percentuale delle stelle esistenti nell’universo.
Un campione di 71 stelle di classe O è stato messo sotto osservazione per questo studio. Queste stelle appartengono a sei gruppi nella Via Lattea. È risultato che il 75% di queste stelle fanno parte di sistemi binari, una percentuale maggiore di quanto si pensasse. In particolare, gli astronomi hanno scoperto che la maggior parte di queste coppie di stelle sono sufficientemente vicine tra di loro per interagire con una delle due stelle che succhia materia dalla compagna. Nel 20-30% dei casi, probabilmente le due stelle finiranno per unirsi in un evento alquanto violento.
Nel caso delle stelle vampire, la compagna con la massa inferiore viene ringiovanita grazie all’idrogeno che succhia dalla compagna. Per questo motivo, la sua massa viene incrementata ed essa vivrà più a lungo della compagna e più di quanto una stella singola della stessa massa vive normalmente.
La stella a cui l’idrogeno viene “rubato” perde lo strato superficiale di idrogeno prima che possa trasformarsi in una gigante rossa lasciando il suo nucleo caldo esposto. La conseguenza è che osservando le stelle di una galassia lontana esse possono sembrare più giovani di quanto siano in realtà perché entrambe le stelle diventano più calde perciò hanno il colore di stelle più giovani.
Questo studio permetterà agli astronomi di farsi un’idea più precisa di come si evolvono le galassie. Questo è importante perché in particolare l’evoluzione di queste stelle giganti ha notevoli effetti sui gruppi a cui appartengono. I fenomeni ad esse associati possono infatti dare inizio o fermare la formazione di nuove stelle e le radiazioni che emettono possono far brillare le nebulose.
Quando queste stelle esplodono in supernove, gli elementi che vengono creati possono contribuire a formare nuovi pianeti su cui potrebbe nascere la vita. Anche noi siamo in parte figli di antichissime supernove. Le stelle di classe O sono anche associate ai lampi gamma, caratterizzati dal rilascio di enormi quantità di energia che possono sterilizzare totalmente un pianeta se lo colpissero. È quindi chiaro che è importante comprendere come vivono queste stelle.
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