Ieri Facebook ha avuto il problema più grosso della sua storia e per alcune ore è stato difficile se non impossibile utilizzarlo a causa di errori del tipo “Service Unavailable – DNS failure”. Per una parte dei molti milioni di utenti è stato il panico: qualcuno non è riuscito a comunicare al mondo cos’avrebbe mangiato nel prossimo pasto e magari ha fatto indigestione a causa dello stress, qualcuno non è riuscito a caricare le foto appena scattate e non ci ha dormito sopra.
C’è chi ha pensato ad un atto di terrorismo informatico, magari con uno dei concorrenti di Facebook come mandante: in realtà qualche ora dopo un comunicato ufficiale ha chiarito che la causa è stata una modifica alla configurazione del sistema che non è stata correttamente riconosciuta ed ha fatto scattare un sistema automatico di correzione che però ha causato un danno invece di ripararlo innescando una reazione a catena nel tentativo di ripristinare la situazione precedente. I sistemisti di Facebook sono stati alla fine costretti a chiudere il social network per mettere una pezza al sistema per poi finalmente riaprirlo agli ansiosi utenti.
Chiunque abbia lavorato nel campo dell’informatica sa che purtroppo a volte quando si mettono le mani su un sistema per quanta prudenza ci si metta capitano imprevisti che portano a conseguenze a livelli ritenuti impossibili: quello accaduto a Facebook ha fatto notizia in tutto il mondo, tanto che testate prestigiose come El País e New York Times ne hanno parlato e perfino telegiornali che raramente si avventurano nel campo dei social network se non c’è l’occasione per qualche facile predicozzo o qualche storia piccante vi hanno dedicato un servizio, magari dicendo qualche banalità ma evidentemente oggi i media ritengono che si tratti di una storia interessante per i loro lettori / spettatori.
Può piacere o non piacere ma nel bene e nel male oggi Facebook è parte della vita di alcune centinaia di milioni di persone e quando i critici fanno notare che in migliaia lo abbandonano ogni giorno tipicamente non dicono quanti altri vi si iscrivono ogni giorno: è però vero che i motivi di stress dovrebbero essere ben altri perché quante persone hanno oggettivamente subito un danno a causa dei problemi di Facebook?
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Incredibile come basti un sito per mandare tutto in tilt, soprattutto la gente. Ce poi è durata solo poche ora la cosa, pensiamo cosa potrebbe succedere se durasse giorni 😀
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Sono le mode: oggi Facebook è *il* sito per eccellenza perciò basta un down di poche ore per creare il panico. Se Facebook non fosse accessibile per giorni ci sarebbero vere e proprie crisi di astinenza! 😀
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