Continua la favola di Kim Clijsters agli U.S. Open con la sua terza vittoria consecutiva (aveva saltato le edizioni 2006, 2007 e 2008 per un infortunio e per il suo ritiro) con la più facile delle vittorie su Vera Zvonareva, demolita in poco meno di un’ora con il punteggio di 6-2 6-1.
Non è facile commentare una finale così rapida. La russa ci ha provato, almeno nel corso del primo set ma la Clijsters ha giocato ad un livello davvero altissimo e quando la Zvonareva ha perso il servizio per la prima volta probabilmente per lei ha cominciato a subentrare il panico perché dal 4-2 è riuscita a vincere solo un game e all’inizio del secondo set ha sfasciato la racchetta, un chiaro sintomo di una crisi di nervi. Per la belga a quel punto è stato ancora più facile imporsi vendicando le sconfitte subite dalla russa nei mesi scorsi, soprattutto quella di Wimbledon.
La Zvonareva sta lottando da anni contro la sua fragilità mentale e pian piano è sembrata riuscire a controllarsi sempre meglio arrivando grazie a questa maggiore maturità a giocarsi la finale a Wimbledon (sia nel torneo di singolare che nel doppio femminile) e agli U.S. Open ma le sconfitte che ha dovuto sopportare in queste occasioni hanno mostrato come sia ancora sempre ad un passo dal ricadere nelle vecchie cattive abitudini.
Le statistiche finali dell’incontro sono impietose nei confronti della Zvonareva: meno di un punto su due vinti con la prima di servizio, poco più di uno su tre vinti con la seconda di servizio, 6 punti vincenti contro 24 errori non forzati. Insomma, una prestazione ben lontana da quella brillante offerta solo venerdi scorso contro la Wozniacki nella semifinale.
Per Kim Clijsters questa è stata la replica dell’anno scorso con la vittoria celebrata con il marito e la figlia. La belga ha mostrato ancora una volta come gli U.S. Open siano il suo torneo, ora il suo obiettivo è di riuscire a vincere almeno un altro dei tornei del Grande Slam per dimostrare ancor di più di essere una delle più grandi giocatrici di quest’epoca ed una luce in un periodo non particolarmente splendente del tennis femminile.