La specie Homo floresiensis potrebbe discendere da Homo erectus asiatici

Varie viste di un omero parziale (a-f), compresa una ottenuta con una micro-TAC (g), di Homo floresiensis trovato nel sito di Mata Menge confrontato con alcune viste di un omero (h-i) trovato nel sito di Liang Bua
Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta uno studio su nuovi fossili appartenenti agli ominini chiamati Homo floresiensis e soprannominati hobbit trovati nel sito di Mata Menge, sull’isola di Flores. Un team di ricercatori ha esaminato questi nuovi fossili datati a circa 700.000 anni fa concludendo che la specie Homo floresiensis potrebbe discendere da Homo erectus asiatici.

L’immagine (Cortesia Kaifu, Y., Kurniawan, I., Mizushima / Nature Communications) mostra varie viste di un omero parziale (a-f), compresa una ottenuta con una micro-TAC (g), di Homo floresiensis trovato nel sito di Mata Menge confrontato con alcune viste di un omero (h-i) trovato nel sito di Liang Bua.

La scoperta di ominini alti poco più di un metro in una caverna di Liang Bua, sull’isola di Flores, aveva suscitato molta curiosità e non solo tra i professionisti del settore. Soprannominati hobbit proprio per la loro altezza ridotta, hanno stimolato fin dall’inizio discussioni sulla loro origine e sulle parentele con gli altri ominini, soprattutto con gli Homo sapiens.

Dopo i primi ritrovamenti avvenuti nel 2003, altri fossili sono stati scoperti nello stesso sito negli anni successivi ampliando la quantità di individui da esaminare. Un articolo pubblicato sulla rivista “Journal of Human Evolution” nell’aprile 2017 concludeva che probabilmente la specie Homo floresiensis era una specie sorella dell’Homo habilis. Tuttavia, le discussioni sono continuati e nuovi fossili scoperti in un altro sito dell’isola di Flores chiamato Mata Menge potrebbero indurre molti scienziati a concludere che questa specie discende dall’Homo erectus asiatico.

I fossili del sito di Mata Menge risalgono a circa 700.000 anni fa, ben prima di quelli di Liang Bua, che hanno una datazione ancora incerta che potrebbe essere tra 50.000 e 190.000 anni fa. Gli individui di Mata Menge hanno mandibole e denti perfino più piccoli di quelli di Liang Buae anche l’omero parziale offre indizi che avessero una statura perfino inferiore a quelli che vissero successivamente. Tutto ciò indica che le piccole dimensioni si sono evolute presto nella storia degli Homo floresiensis. Questi nuovi fossili avevano portato indizi sulla possibile parentela stretta tra Homo floresiensis e Homo erectus.

Questo nuovo studio riporta la scoprta di nuovi fossili scoperti nel sito di Mata Menge che secondo i ricercatori indicano ancor più di prima che gli Homo floresiensis discendono dagli Homo erectus. Alcuni fossili sono stati esaminati anche con una micro-TAC che ha permesso di ottenerne una ricostruzione tridimensionale.

Le notevoli somiglianze anatomiche tra gli individui scoperti nei due siti offrono la certezza che sono tutti Homo floresiensis. Tuttavia, gli individui più antichi hanno denti con caratteristiche compatibili con quelle dei più antichi Homo erectus scoperti sull’isola di Giava. Secondo la ricostruzione dei ricercatori, una popolazione di Homo erectus arrivò sull’isola di Flores, dove rimase isolata e subì un processo di nanismo insulare.

I fossili scoperti nel sito di Mata Menge sono stati preziosi nella nuova ricostruzione della storia degli Homo floresiensis ma ancora non è detto che la questione sia chiusa. Nuovi ritrovamenti di fossili e nuove analisi potrebbero offrire nuove informazioni e portare a nuove discussioni. Ancora una volta, la storia dell’umanità risulta complessa con ramificazioni che gli scienziati stanno ancora scoprendo.

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