In meno di una settimana, una resa dei conti si è consumata ai vertici di OpenAI, un’organizzazione nata come no-profit per poi creare una sussidiaria a scopo di lucro. Venerdi 17 novembre, il consiglio di amministrazione ha rimosso Sam Altman (Foto Steve Jennings/Getty Images for TechCrunch) dalla sua carica di amministratore delegato e Greg Brockman dal consiglio di amministrazione. Dopo giorni frenetici di annunci, minacce di dimissioni in massa da parte dei dipendenti, ulteriori cambiamenti ai vertici, e l’annuncio del passaggio di Altman e Brockman a Microsoft, c’è stata invece una restaurazione con il ritorno dei due alle loro cariche e l’annuncio di radicali cambiamenti nel consiglio di amministrazione.
Ora la leadership di Sam Altman si è rafforzata e con essa l’influenza di di Microsoft, il principale finanziatore di OpenAI. Le informazioni indicano che Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, fosse all’oscuro dei piani di sostituzione dei vertici dell’organizzazione. Nonostante ciò, ha reagito rapidamente contribuendo al ritorno di Altman e Brockman.
OpenAI è nata nel 2015 con il progetto di sviiluppare l’intelligenza artificiale per il bene dell’umanità. Tuttavia, nel 2019 è stata aperta una sussidiaria a scopo di lucro anche se l’intenzione dichiarata era quella di mantenere limiti ai profitti. In quel periodo, Sam Altman, tra i fondatori di OpenAI, ne è diventato l’amministratore delegato.
Il chatbot ChatGPT è stato presentato alla fine del 2022 e pian piano proposto al pubblico. Ciò ha portato a discussioni all’interno di OpenAI, sia tra i dipendenti che nel consiglio di amministrazione. La situazione è esplosa venerdi 17 con il licenziamento di Sam Altman e la rimozione di Greg Brockman dal consiglio di amministrazione. Mira Murati è stata nominata amministratore delegato ad interim ma sono subito cominciare pressioni da parte di vari investitori, a cominciare da Microsoft.
Risulta che Satya Nadella fosse all’oscuro dei piano di cambiamenti e, dietro le dichiarazioni di circostanza sulla continuazione della collaborazione tra Microsoft e OpenAI, ha cominciato subito a esercitare pressioni sul consiglio di amministrazione di OpenAI. Allo stesso tempo ha negoziato il ritorno di Altman e Brockman.
La situazione si è evoluta in modo frenetico e domenica 19 è stato annunciato che Emmett Shear è stato nominato amministratore delegato. Lunedi 20, Satya Nadella ha annunciato che Altman e Brockman sarebbero venuti a lavorare alla Microsoft per guidare un gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata.
Sembrava che la situazione potesse stabilizzarsi ma mercoledi 22 è arrivato l’annuncio della restaurazione di Sam Altman e Greg Brockman nei loro ruoli. Allo stesso tempo, nuovi cambiamenti sono arrivati nel consiglio di amministrazione.
Probabilmente altri dettagli emergeranno riguardo a tutta questa vicenda. Ad esempio, secondo l’agenzia Reuters, lo scontro per il controllo di OpenAI è cominciato in seguito a un presunto importante progresso nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Attendiamo conferme e/o smentite. Non mi stupirei se qualcuno scrivesse un libro su questa vicenda.
Per ora è chiaro che la posizione di Sam Altman e Greg Brockman si è rafforzata e che il ruolo di Satya Nadella è stato importante nella loro restaurazione. Microsoft non è certo un ente di beneficenza e il suo investimento plurimiliardario in OpenAI mostra quanto lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia considerato importante. L’influenza di Microsoft era già considerata notevole, vedremo se il suo controllo su OpenAI diventerà completo.
I chatbot come ChatGPT e quelli prodotti da altri sembrano ancora lontani dall’essere reali intelligenze artificiali. Nonostante ciò, recentemente sembra che nelle grosse aziende nel campo tecnologico, sia cominciata una corsa ad avere un chatbot. Forse ora possiamo tornare alle discussioni sulle reali capacità di questi bot e sulla natura dell’intelligenza artificiale, sempre che non arrivno altre sorprese da OpenAI.