Star Trek: Picard – Et in Arcadia Ego, Parte 2

Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) e la dottoressa Agnes Jurati (Alison Pill) in Et in Arcadia Ego, Parte 2 (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)
Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) e la dottoressa Agnes Jurati (Alison Pill) in Et in Arcadia Ego, Parte 2 (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)

“Et in Arcadia Ego, Parte 2” (“Et in Arcadia Ego, Part 2”) è il decimo episodio della serie “Star Trek: Picard” e segue “Et in Arcadia Ego, Parte 1“. È l’episodio finale della prima stagione. È disponibile negli USA sulla piattaforma di streaming CBS All Access e in molte altre nazioni su Amazon Prime Video.

Nota. Quest’articolo contiene alcuni spoiler su “Et in Arcadia Ego, Parte 2”.

La dottoressa Agnes Jurati (Alison Pill) libera Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) ma il problema è convincere Soji (Isa Briones) a non contattare la civiltà di sintetici che potrebbe sterminare gli organici. Allo stesso tempo serve una difesa contro la flotta romulana in arrivo. Il dottor Altan Inigo Soong (Brent Spiner) fa una scoperta inquietante.

Il finale della prima stagione di “Star Trek: Picard” è all’insegna delle emozioni condite da nostalgia. Onestamente non so che impressione possano aver avuto gli spettatori che non conoscono la saga di Star Trek, particolarmente nel finale, che include una celebrazione di Data (Brent Spiner).

È uno dei casi in cui è meglio non andare ad analizzare i vari elementi della trama perché ce ne sono vari momenti che come minimo sono dubbi. Narek (Harry Treadaway) che fine fa? E gli ex Borg rimasti sul cubo? Il momento tra 7 di 9 (Jeri Ryan) e Raffi Musiker (Michelle Hurd) ha un senso? Chiaramente il fattore emotivo è predominante e da questo punto di vista l’episodio funziona. Il finale funziona anche perché Jean-Luc Picard mostra la sua forza come personaggio anche offrendo il suo esempio, fino alla fine.

La storia personale di Jean-Luc Picard offre vari spunti di riflessione dal punto di vista filosofico. Forse hanno preferito non appesantire questo finale di stagione ma spero che la questione venga affrontata nella seconda stagione. Per ora ho visto elementi perfino contraddittori dato che il trasferimento di una mente umana è un’idea molto transumanista legata alla longevità ma nell’addio a Data viene offerto il concetto, che io considero una misera consolazione, che la mortalità dà senso alla vita. Da questo punto di vista la serie originale era più avanti, vedi in particolare l’episodio “Requiem per Matusalemme” (“Requiem for Methuselah”), che pure non era una celebrazione acritica dell’immortalità.

Il dottor Altan Inigo Soong (Brent Spiner) e Soji (Isa Briones) in Et in Arcadia Ego, Parte 2 (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)
Il dottor Altan Inigo Soong (Brent Spiner) e Soji (Isa Briones) in Et in Arcadia Ego, Parte 2 (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)

Pur con i suoi difetti, secondo me “Et in Arcadia Ego, Parte 2” è un finale complessivamente buono, soprattutto per i fan di Star Trek. Conclude degnamente una prima stagione decisamente non perfetta ma con i pregi messi bene in mostra che hanno superato i difetti.

“Star Trek: Picard” è apparsa da subito una serie ambiziosa, forse perfino troppo per sviluppare l’arco narrativo della prima stagione in soli 10 episodi. Forse sarebbe stato meglio se la prima stagione avesse raccontato la crisi romulana e l’attacco dei sintetici a Marte. Ciò avrebbe permesso di mostrare qualche dettaglio su quegli eventi e di cominciare a sviluppare personaggi come Raffi Musiker e magari anche Rios dandogli una sottotrama. In quel caso, la seconda stagione avrebbe raccontato gli eventi che abbiamo visto in questa prima stagione. Non sarebbero stati necessari tanti flashback e alcuni personaggi avrebbero avuto un migliore sviluppo.

Insomma, una stagione imperfetta ma averne di stagioni come questa in tutte le serie! Ha offerto un arco narrativo che ha mostrato i problemi della Federazione ma ha anche offerto un ottimismo che ultimamente sembrava perso perfino in Star Trek. La scelta di puntare su un grande personaggio come Jean-Luc Picard e su un attore immenso come Patrick Stewart è stata complessivamente vincente. Adesso è impossibile dire quando arriverà la seconda stagione ma l’esperienza sarà utile per migliorare alcuni personaggi e il ritmo. Per ora possiamo riguardarci questa prima stagione per cogliere i tanti dettagli riguardanti passato e presente di Star Trek. Attivare!

Attivare! (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)
Attivare! (Immagine cortesia CBS All Access/ Amazon Prime Video)

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