Intelligenza artificiale e citizen science per monitorare le alluvioni nelle città

Alluvione a Brisbane nel 2013 (Foto ShepsSnaps)
Alluvione a Brisbane nel 2013 (Foto ShepsSnaps)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Computers & Geosciences” descrive una ricerca sulle possibilità di combinare intelligenza artificiale, Twitter e quella che viene chiamata in gergo “citizen science” per realizzare sistemi di preallarme per le comunità a rischio di alluvioni. Un team di ricercatori dell’Università britannica di Dundee guidati da Roger Wang ha cercato di creare soluzioni che possano permettere di rilevare il più rapidamente possibile i primi segni di pericolo per attivare le contromisure.

Il problema delle alluvioni nelle aree urbane sta diventando sempre più serio negli ultimi anni, anche per alcune difficoltà nella raccolta e nell’elaborazione di dati su questi fenomeni. Secondo il dottor Roger Wang della Scuola di Scienza e Ingegneria dell’Università di Dundee e il suo team l’applicazione delle più moderne tecnologie potrebbe permettere la creazione di sistemi di preallarme economici ma molto validi grazie anche alla collaborazione di persone comuni.

Il concetto di citizen science si sta affermando negli ultimi anni grazie alle nuove possibilità di collaborazione offerte alle persone comuni grazie ai moltissimi dispositivi connessi via Internet. È un concetto che non ha una definizione rigorosa ma riguarda genericamente le attività scientifiche a cui partecipano persone comuni.

Questo concetto è tipicamente legato a quello di crowdsourcing, in cui qualcuno ricorre all’aiuto di un gruppo di persone per risolvere un problema oppure ottenere qualcosa. Lo sviluppo delle connessioni Internet ha permesso di sviluppare progetti a livello globale basati sul crowdsourcing e anche certi tipi di ricerche scientifiche vi fanno ricorso.

Nel caso del problema delle alluvioni nelle aree urbane, il team di Roger Wang ha scoperto che il crowdsourcing può rappresentare un fattore chiave nella raccolta di informazioni da combinare con quelle rese disponibili tramite sistemi tradizionali di monitoraggio. Negli ultimi anni sempre più persone scrivono sui social media cosa sta succedendo davanti ai loro occhi e ancor di più inviano fotografie e filmati raccolti grazie alle telecamere/macchine fotografiche incluse ormai di serie in molti dispositivi mobili.

Le immagini, che siano fotografie o filmati, possono essere analizzate tramite sistemi di visione artificiale (in inglese “computer vision”), che sono in grado di riconoscere certe caratteristiche specifiche. In particolare, nella ricerca sono stati utilizzati tweet di persone che fornivano su Twitter in tempo reale informazioni sulle alluvioni. Un sistema in grado di analizzare il linguaggio della parte testuale dei tweet è stato utilizzato per determinare la gravità, il luogo e altre informazioni.

Questi sistemi sono in grado di riconoscere i tweet rilevanti per fornire informazioni utili per monitorare questi fenomeni fin dall’inizio per poter attivare rapidamente le contromisure. Il team di Roger Wang continuerà ad addestrare il sistema per migliorarne l’accuratezza, usando anche le foto MyCoast, un sistema usato da varie agenzie ambientali che sfrutta anch’esso la citizen science. L’obiettivo finale è di riuscire a riconoscere i primi segnali di pericolo per avere sistemi di preallarme con una risposta molto rapida.

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