Agnieszka Radwanska (foto ©Andrew Campbell) ha raggiunto la finale arrivando seconda nel suo girone perdendo contro Maria Sharapova e Flavia Pennetta e battendo Simona Halep per poi battere Garbiñe Muguruza in semifinale. È alla sua prima finale nelle WTA Finals.
Petra Kvitova ha raggiunto la finale arrivando seconda nel suo girone perdendo contro Angelique Kerber e Garbiñe Muguruza e battendo Lucie Safarova per poi battere Maria Sharapova in semifinale. Ha vinto questo torneo nel 2011, quando era chiamato WTA Championships.
Petra Kvitova commette qualche errore nel primo game e Agnieszka Radwanska le strappa subito il servizio. La ceca è contratta in quest’inizio di finale e commette parecchi errori, tanto che nel quinto game perde ancora il servizio. Le variazioni della polacca accentuano le insicurezze della Kvitova, che fatica a tenere i suoi servizi. Nell’ottavo game la Radwanska chiude agevolmente il primo set per 6-2.
Nel secondo set Petra Kvitova continua a commettere errori e anche stavolta Agnieszka Radwanska ne approfitta per strapparle il servizio nel primo game. La ceca cerca di reagire limitando gli errori e nel sesto game riesce a strappare il servizio alla polacca portando il punteggio sul 3-3. L’incontro è cambiato, tanto che la Kvitova strappa ancora il servizio all’avversaria nel decimo game per vincere il secondo set per 6-4.
All’inizio del terzo set Petra Kvitova offre una palla break ad Agnieszka Radwanska nel primo game ma per la prima volta riesce a tenere il servizio e nel game successivo è lei a strappare il servizio all’avversaria. La ceca è in uno dei suoi momenti in cui è quasi invincibile ma dopo gli alti ci sono i bassi e nel terzo game arriva subito il contro-break per la polacca, più costante dell’avversaria, tanto che strappa il servizio alla Kvitova un’altra volta nel quinto game passando in vantaggio per 3-2. Il set è diventato una battaglia con grandi colpi alternati a errori e ciò viene confermato quando la ceca strappa ancora il servizio alla polacca pareggiando il punteggio sul 3-3 ma lo perde di nuovo nel game successivo. Altri errori della Kvitova e un po’ di fortuna con una palla che colpisce il nastro danno alla Radwanska il modo di strappare ancora il servizio all’avversaria per chiudere il terzo set per 6-3 per conquistare l’incontro e il suo primo titolo delle WTA Finals.
Dopo le semifinali sono subito cominciate le polemiche perché sono state vinte da due giocatrici che avevano vinto solo un incontro su tre nella fase a gironi. È la prima volta che questo succede, sia a livello femminile che maschile, ma si tratta solo di una questione di probabilità. La formula include anche questa possibilità e l’equilibrio esistente tra le giocatrici ha portato a questo risultato. È un rischio ben conosciuto in un torneo in cui è stato deciso che ogni partecipante giochi almeno tre incontri.
Petra Kvitova ha giocato una finale che rispecchia gli alti e bassi della sua stagione, condizionata anche dalla mononucleosi. Purtroppo per lei, è riuscita a giocare davvero bene solo a sprazzi e solo nel secondo set è riuscita a imporre la potenza dei suoi colpi. Di solito nelle grandi finali riesce a giocare bene, oggi non tanto. Da lei ci si aspetta sempre moltissimo e se sarà in buona salute potrà vincere ancora grandi titoli.
Agnieszka Radwanska è la più grande sorpresa di un’edizione delle WTA Finals contraddistinta dall’incertezza. Sinceramente mi fa piacere che abbia vinto perché ha doti tecniche straordinarie che la rendono diversa da quasi tutte le avversarie, che tendono a giocare allo stesso modo. Oggi la polacca ha giocato quasi sempre benissimo costringendo la sua avversaria a spostarsi e quindi a faticare. La Radwanska è spesso in difficoltà contro avversarie potenti ma oggi è riuscita a limitare i danni trovando la più grande vittoria della sua carriera. Non so se avrà altre occasioni ma oggi può certamente essere felice.