The Kings of Eternity di Eric Brown

The Kings of Eternity di Eric Brown
The Kings of Eternity di Eric Brown

Il romanzo “The Kings of Eternity” di Eric Brown è stato pubblicato per la prima volta nel 2011. È al momento inedito in Italia.

Nel 1999 lo scrittore Daniel Langham vive a Kallithea, su un’isola greca, come un recluso. L’incontro con Caroline Platt cambia le cose ma per lui il problema va ben oltre la questione sentimentale. Alcuni vecchi segreti che sta nascondendo devono rimanere celati per non mettere in pericolo lui e altre persone.

Nel 1935 lo scrittore Jonathon Langham e il suo collega Edward Vaughan vengono chiamati con urgenza dal loro amico Jasper Carnegie. Qualcosa di strano sta succedendo nella campagna inglese e quando il gruppo va a indagare scoprono qualcosa che cambierà le loro vite in modo imprevedibile.

Nella sua parte iniziale, “The Kings of Eternity” non sembra neppure un romanzo di fantascienza. Eric Brown è sempre stato un autore che si è concentrato sulle vicende dei suoi personaggi piuttosto che su elementi tecnico-scientifici ma almeno altre sue storie sono ambientate nel futuro. In questo caso, la storia attraversa il XX secolo e la prima impressione è che sia la storia di una famiglia di scrittori.

L’approccio di Eric Brown è certamente inusuale, come anche la scelta stilistica della narrazione in parte in prima persone e in parte in terza persona. Il risultato è un romanzo che è un mix di generi in cui l’elemento fantascientifico è a volte sullo sfondo. Ciò può lasciare perplesso il lettore ma andando avanti con la lettura risulta chiaro che quest’elemento è fondamentale.

In “The Kings of Eternity”, Eric Brown sviluppa la storia in alcuni modi che generalmente non mi piacciono, eppure riesce a farlo in un modo che complessivamente mi fa apprezzare questo romanzo. A volte sembra quasi un minestrone che include ingredienti eterogenei eppure alla fine secondo me funziona.

Per “The Kings of Eternity” le etichette possono essere più che altro dannose proprio perché ci sono vari elementi messi assieme. All’inizio, Eric Brown sviluppa molto la parte romantica della storia con l’incontro tra Daniel Langham e Caroline Platt nel 1999 e i problemi tra Jonathon Langham e la sua ragazza nel 1935.

Generalmente, un inizio del genere farebbe crollare molto rapidamente il mio interesse per il romanzo. L’autore però riesce a sviluppare le due storie parallele in maniera suggestiva, andando molto oltre il solo elemento romantico, mantenendo in questo modo la mia attenzione.

Anche l’elemento fantascientifico è sviluppato in un modo che generalmente non mi piace. Eric Brown si ispira a una fantascienza molto classica che può sembrare superata. In alcune parti di “The Kings of Eternity” gli avvenimenti davvero fantascientifici vengono riportati piuttosto che vissuti. L’autore prende anche il sense-of-wonder dall’età dell’oro di questo genere perciò anche in questo caso ha mantenuto la mia attenzione.

Nella seconda parte del romanzo, Jonathon Langham racconta la storia degli anni successivi al 1935 e all’incontro che ha cambiato la sua vita e quella dei suoi amici. Anche qui ci sono elementi romantici ma è anche la parte in cui si capisce davvero perché “The Kings of Eternity” è effettivamente una storia di fantascienza, non una che si limita a contenere qualche vago elemento fantascientifico.

Alla fine, l’originalità di “The Kings of Eternity” sta nel modo in cui Eric Brown ha mescolato i vari elementi nella storia. Presi singolarmente, questi elementi sono tutt’altro che originali perciò a volte la trama risulta prevedibile. Secondo me questo è il vero difetto di questo romanzo.

In “The Kings of Eternity” ci sono momenti d’azione ma la storia tende all’introspezione. La conseguenza è che il ritmo è spesso piuttosto lento ma ha momenti in cui accelera notevolmente con alcuni picchi davvero intensi. È un romanzo concentrato sui personaggi, che sono pochi ma in genere ben sviluppati.

Secondo me, per com’è strutturato, “The Kings of Eternity” può causare reazioni molto diverse a seconda dei gusti personali. Non è un capolavoro ma l’ho trovato molto godibile perciò se quel mix di generi vi può interessare credo che valga la pena di leggerlo.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *