Il romanzo “Daimones” di Massimo Marino è stato pubblicato per la prima volta nel 2012. È il primo volume della trilogia Daimones.
Dan Amenta capisce che è uno di quei giorni quando arriva al lavoro e viene subito chiamato a un meeting in cui emergono vari problemi e il risultato è il suo licenziamento. A causa del tempo libero che ha improvvisamente, presta qualche attenzione alle ultime notizie, tra le quali ci sono morti di massa di animali. Quando va a portare sua figlia Annah a scuola, si imbatte in quello che a prima vista sembra un incidente stradale che ha coinvolto vari veicoli ma c’è molto di più.
Ben presto, Dan si rende conto che tutte le persone sulla strada sono morte, anche se non si tratta delle conseguenze di quello che sembrava un incidente. Un controllo dell’area mostra che solo lui, sua moglie Mary e la loro figlia sembrano essere ancora vivi. I tentativi di contattare qualcuno via telefono e via Internet risultano vani. Dan e la sua famiglia non sanno cosa possa aver ucciso quasi tutta la popolazione mondiale e continuano a tentare di contattare altri sopravvissuti. Allo stesso tempo devono cercare di sopravvivere in una situazione completamente nuova.
“Daimones” inizia come un tipico romanzo apocalittico in cui qualcosa uccide la maggioranza degli esseri umani lasciando solo pochi sopravvissuti. In questo caso, inizialmente il protagonista Dan Amenta, che racconta la storia in prima persona, e la sua famiglia sembrano essere gli unici ancora vivi mostrando che la catastrofe è stata davvero devastante.
Nella prima parte di “Daimones” ci sono elementi che possiamo considerare standard per questo tipo di romanzo con Dan e la sua famiglia che cercano di attrezzarsi per affrontare la nuova situazione. Ciò è inevitabile perché in caso di apocalisse i sopravvissuti devono per forza fare cose come procurarsi il cibo e verificare se ci sia ancora qualcun altro vivo.
Oltre ai problemi da risolvere a breve termine, nel corso del romanzo i protagonisti devono affrontarne altri a lungo termine. Dan e Mary hanno una figlia che nel momento dell’apocalisse ha 12 anni, che futuro può avere? La completa sparizione della società ha varie conseguenze e alcune sono impreviste. Per i sopravvissuti adattarsi è indispensabile.
Massimo Marino è secondo me bravo a mantenere un buon livello di tensione nel corso del romanzo perciò anche alcune parti tutto sommato ovvie risultano non noiose. Inizialmente i protagonisti non conoscono le cause della quasi estinzione dell’umanità e quando Dan esplora l’area tra la Francia e la Svizzera attorno a casa sua non sa cosa aspettarsi.
Il risultato è un senso di paranoia per Dan, che si procura alcune armi per difendere se stesso e la sua famiglia. Non sa quanto gli saranno utili proprio perché non sa cos’abbia colpito l’umanità né il motivo per cui lui e la sua famiglia sono ancora vivi perciò non sa cosa possa colpirli. Spera di potersi difendere da eventuali altri esseri umani sopravvissuti che hanno cattive intenzioni ma nel corso delle sue esplorazioni è molto prudente.
Il romanzo affronta uno dei possibili problemi che seguirebbero un’apocalisse: per quanto funzionerebbero i vari servizi, compreso Internet? Le storie di questo genere esistono praticamente da sempre ma è oggi nella nostra società che diamo per scontati servizi come l’acqua corrente, l’elettricità e anche Internet.
In “Daimones”, Dan Amenta cerca di usare Facebook per contattare altri possibili sopravvissuti che vivono in altre parti del mondo. È una versione aggiornata del messaggio nella bottiglia gettato nell’oceano. Mi sembra un’idea interessante ma ovviamente spero che non mi serva mai. 😉
In molte storie apocalittiche la causa delle morti di massa è conosciuta fin dall’inizio ma è solo una scusa per raccontare le reazioni dei sopravvissuti. Da questo punto di vista, “Daimones” è quasi l’opposto nel senso che all’inizio non si conosce la causa dell’apocalisse ma i protagonisti la scoprono nella parte finale e ciò è fondamentale nella storia. Questo è un altro elemento che rende il romanzo superiore alla storia apocalittica media.
“Daimones” è un romanzo piuttosto breve per gli standard odierni perciò il ritmo della storia rimane sempre piuttosto elevato. I protagonisti sono pochissimi perciò Massimo Marino riesce a svilupparli tutti anche se la narrazione è in prima persona per cui Dan è quello più sviluppato.
Massimo Marino ha ottenuto vari riconoscimenti tra gli scrittori indipendenti e secondo me meritatamente perché in “Daimones” riesce a sfruttare un tema molto classico come quello apocalittico in maniera tutt’altro che banale. Alla fine del romanzo la prospettiva dei sopravvissuti cambia completamente andando ben oltre il tema di fondo. Il romanzo ha una sua fine che getta le basi per il seguito. Ne consiglio la lettura e non solo ai fan di storie apocalittiche.