Ritorno a Orbitsville di Bob Shaw

Ritorno a Orbitsville di Bob Shaw
Ritorno a Orbitsville di Bob Shaw

Il romanzo “Ritorno a Orbitsville” (“Orbitsville Departure”) di Bob Shaw è stato pubblicato per la prima volta nel 1983. È il secondo romanzo del ciclo di Orbitsville ed è il seguito di “Sfera orbitale“. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 160 di “Cosmo Argento” e all’interno del n. 8 dei “Tascabili Omnibus” e da Mondadori nel n. 241 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.

Due secoli dopo la scoperta di Orbitsville, la maggior parte dell’umanità si è sparsa nei suoi immensi spazi. Garry Dallen lavora su una Terra ormai poco popolata ma dove il crimine esiste ancora. Quando le menti di sua moglie e di suo figlio vengono distrutte da un’arma i cui effetti sono peggiori della morte, la sua ricerca del colpevole lo porta verso Orbitsville.

Gerald Mathieu vorrebbe distruggere le prove dei suoi crimini ma finisce per distruggere la famiglia di Garry Dallen. Nessuno sembra sospettare di lui ma in qualche modo le vite dei due continuano a incrociarsi. Neppure andare su Orbitsville sembra la soluzione, anche perché improvvisamente l’immensa sfera sembra cominciare a dar segni di attività.

Bob Shaw aveva scritto per parecchi anni solo romanzi autonomi ma negli anni ’80 tornò a Orbitsville, la sfera di Dyson dalle origini misteriose, ambientando il nuovo romanzo circa due secoli dopo il primo. In questo modo, l’autore può mostrare le conseguenze a lungo termine della sua scoperta.

In “Sfera orbitale”, quest’immenso mondo era stato definito come una sorta di trappola per esseri senzienti e da questo punto di vista ha avuto notevole successo. Dopo aver cercato a lungo pianeti abitabili, gli esseri umani hanno trovato qualcosa che sembra molto migliore. Orbitsville ha una superficie abitabile talmente vasta che la stragrande maggioranza della popolazione terrestre vi si è trasferita, eppure ne ha occupato solo una piccola parte.

Nei due secoli in cui gli umani hanno avuto la possibilità di esplorare almeno una parte di Orbitsville, molti hanno continuato a chiedersi chi l’abbia costruita e perché. La maggioranza però è soddisfatta avendo un luogo in cui chiunque può avere tutto lo spazio che desidera.

Durante questo lungo periodo di colonizzazione, Orbitsville è sembrata inerte ma improvvisamente qualcosa cambia. Qualcuno comincia a notare segni di strane attività, il preludio a eventi che alla fine porteranno alla scoperta di qualcuno dei misteri di quest’enorme sfera.

“Ritorno a Orbitsville” è in parte ambientato sulla Terra ed è la storia di Garry Dallen e di Gerald Mathieu. Le loro vite rimangono intrecciate e una serie di circostanze li porta su Orbitsville, dove finiscono coinvolti in eventi molto più grandi delle loro vicende personali.

Come al solito, Bob Shaw è molto bravo nello sviluppo dei due protagonisti. Nel corso del romanzo, entrambi devono affrontare le conseguenze di ciò che è successo alla moglie e al figlio di Garry Dallen. La cancellazione delle loro menti pesa in maniera diversa su chi deve prendersi cura di loro e sul colpevole di quel crimine e forse il romanzo si concentra fin troppo sulla loro storia.

I romanzi di Bob Shaw hanno una lunghezza che è limitata per gli standard odierni anche del mercato britannico. La conseguenza è che “Ritorno a Orbitsville” finisce per contenere fin troppi elementi per riuscire a svilupparli tutti in maniera adeguata. Per questo motivo, i segreti di Orbitsville vengono trattati solo alla fine del romanzo, in maniera quasi improvvisa.

Il romanzo sembra a volte perfino divagare affrontando anche il tema della vita dopo la morte con un esperimento scientifico che ha lo scopo di provarla. Alla fine, si comprendono le connessioni tra vari elementi apparentemente slegati ma sinceramente per certi versi l’ultima parte sembra un lavoro affrettato.

Bob Shaw si concentrava sui personaggi anche nelle sue storie ambientate nello spazio. In “Ritorno a Orbitsville” sembra quasi che si sia concentrato sulla storia dei due protagonisti finendo per trascurare un po’ Orbitsville fino alla fine. La conseguenza è che il romanzo è poco omogeneo nel suo sviluppo.

Il risultato è un romanzo che secondo me è comunque abbastanza buono perché in certe parti Bob Shaw riesce a metterci la sua abilità ma certamente non tra i suoi migliori. Può essere una lettura interessante perché parte della trilogia di Orbitsville.

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