Il telescopio spaziale Hubble osserva galassie lontanissime attraverso una lente cosmica

L'ammasso Abell 2744 fotografato dal telscopio spaziale Hubble (Immagine NASA, ESA, and J. Lotz, M. Mountain, A. Koekemoer, and the HFF Team (STScI))
L’ammasso Abell 2744 fotografato dal telscopio spaziale Hubble (Immagine NASA, ESA, and J. Lotz, M. Mountain, A. Koekemoer, and the HFF Team (STScI))

L’ultimo meeting della American Astronomical Society (AAS) è stato l’occasione per presentare le ultime scoperte effettuate tramite il telescopio spaziale Hubble. Tra queste c’è una fotografia con dettagli mai visti prima di Abell 2744, chiamato anche Ammasso di Pandora, un gigantesco ammasso di galassie.

Gli astronomi avevano già osservato Abell 2744 con il telescopio spaziale Hubble nel 2011, investigando la storia di questo ammasso. Le loro conclusioni sono state che almeno quattro ammassi galattici si erano scontrati l’uno nell’altro per formare un super-ammasso mai visto prima.

Abell 2744 ha una gravità tale da provocare un effetto di lente gravitazionale, ingrandendo le immagini di galassie più lontane. Questa possibilità è sfruttata dal programma “Frontier Fields”, che nel corso di tre anni ha lo scopo di utilizzare il telescopio spaziale Hubble per osservare sei diversi ammassi di galassie. Queste osservazioni raggiungeranno livelli di dettaglio mai visti per galassie dalla luce tra le 10 e le 100 volte più tenue di quelle mai osservate prima sfruttando gli effetti di ingrandimento di queste lenti gravitazionali.

Galassie ellittiche e spirali colorate si ammucchiano al centro dell’immagine. Gli effetti della gravità di questo ammasso sono visibili negli archi blu e nelle forme distorte sparse qua e là, incluse galassie che sembrano sanguinare nello spazio circostante. In realtà gli archi sono le immagini distorte di galassie distanti.

L’ammasso Abell 2744 era il primo dei sei ammassi galattici osservato e ha provato nella pratica la validità di quest’approccio. L’effetto di lente gravitazionale ha permesso di osservare quasi 3.000 galassie sullo sfondo. Le galassie più distanti appaiono come erano oltre 12 miliardi di anni fa, quando l’universo era ancora giovane. Cinque delle galassie osservate sembrano essere stata osservate più volte a causa di questa lente gravitazionale.

Le immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble verranno combinate con quelle scattate dai telescopi spaziali Spitzer e Chandra per ottenere maggiori informazioni sull’origine e sull’evoluzione delle galassie con i loro buchi neri. Per gli astronomi, i risultati sono già molto interessanti perché offrono grandi prospettive per i prossimi studi sull’universo primordiale.

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