Il lander cinese Chang’e 3 con il rover coniglio di giada è allunato con successo

Foto della Luna scattata dalla sonda spaziale cinese chang'e 3 durante l'allunaggio (Foto cortesia CNTV. Tutti i diritti riservati)
Foto della Luna scattata dalla sonda spaziale cinese chang’e 3 durante l’allunaggio (Foto cortesia CNTV. Tutti i diritti riservati)

La sonda spaziale cinese Chang’e 3, che include il rover Yutu, cioè coniglio di giada, ha compiuto con successo il suo allunaggio. La navicella era stata lanciata il 1 dicembre per raggiungere l’orbita lunare in 5 giorni. Oggi ha compiuto una manovra automatizzata durata circa 12 minuti per scendere sulla superficie della Luna.

L’ultima sonda spaziale ad allunare era stata la Luna 24 dell’allora URSS nel 1976. Da quell’epoca la tecnologia ha fatto enormi passi avanti perciò gli strumenti del lander Chang’e 3 e del rover Yutu sono molto più avanzati e i loro scopi più ambizioso. Ci sono ricerche scientifiche da portare avanti ma le indagini sulle risorse lunari fanno pensare anche a missioni future e al loro sfruttamento.

Un elemento molto raro sulla Terra ma presente in quantità maggiori nello strato superficiale della Luna è l’elio-3. Quest’isotopo dell’elio è considerato uno degli elementi più interessanti come possibile fonte di energia per i reattori nucleari a fusione. Il suo uso è ancora teorico dato che la fusione nucleare controllata è ancora a livello sperimentale ma i cinesi stanno già pensando al futuro.

Dopo l’allunaggio, il lander ha dispiegato i suoi pannelli solari e ha cominciato le procedure di test dei suoi sistemi interni. Il momento più delicato era la discesa sulla superficie ma sarebbe inutile se poi le apparecchiature non funzionassero. Una volta terminata questa fase, comincerà la procedura di separazione del rover Yutu, che a quel punto inizierà la sua esplorazione dell’area.

Se tutto funzionerà alla perfezione, lander e rover dovranno affrontare le condizioni estreme esistenti sulla Luna. Entrambi sono dotati di pannelli solari che generano energia durante il giorno lunare mentre di notte si “addormenteranno”. Il lander è dotato di un generatore a radioisotopi del tipo che generalmente è utilizzato per generare elettricità ma in questo caso servirà a generare sufficiente calore a impedire danni alle sue apparecchiature. Il rover è invece dotato di apparecchiature in grado di resistere alle temperature notturne, che raggiungono i -180 gradi Celsius.

Finora la missione Chang’e 3 è stata un successo per la Cina e continua l’ambizioso programma spaziale di questa nazione. In futuro i cinesi vogliono riportare campioni di rocce lunari sulla Terra per effettuare analisi più approfondite. Le prossime missioni richiederanno qualche anno ma la Cina procede senza esitazioni.

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