Necropath di Eric Brown

Necropath di Eric Brown (edizione britannica)
Necropath di Eric Brown (edizione britannica)

Il romanzo “Necropath” di Eric Brown è stato pubblicato per la prima volta nel 2009. È il primo libro della trilogia Bengal Station. È una versione riveduta ed espansa del romanzo “Bengal Station”, pubblicato per la prima volta nel 2004. È al momento inedito in Italia.

Jeff Vaughan è un telepate che lavora per le autorità di Bengal Station, uno spazioporto tra India e Burma. Le sue capacità, potenziate da impianti neurali, pesano molto sul suo stato mentale perciò tende a isolarsi dalla compagnia di altre persone. La sua situazione peggiora quando una mendicante a cui si era affezionato muore per un’overdose di droga. Vaughan è però costretto ad agire quando si imbatte in una strana religione nata su un altro pianeta che sembra collegata a varie morti sospette.

Sukara è una ragazza che fin da piccolissima ha vissuto una vita sfortunata nella totale povertà. Le circostante l’hanno portata a fare la prostituta a Bangkok e l’hanno separata da sua sorella. Ogni giorno rischia di essere ferita da qualche cliente violento e per lei è una fortuna avere clienti alieni, che richiedono servizi particolari ma sono più gentili degli umani. Un giorno riceve una lettera da sua sorella e scopre che vive a Bengal Station.

“Necropath” è ambientato in un futuro in cui i viaggi interstellari sono normali, come anche la presenza sulla Terra di viaggiatori alieni. Bengal Station è uno degli spazioporti esistenti sulla Terra e la copertina del libro è ingannevole nel senso che mostra una stazione spaziale in orbita mentre invece si tratta di una struttura al suolo, come un aeroporto.

La base di “Necropath” è composta da molti elementi classici della fantascienza con astronavi e alieni ma anche telepati, tuttavia la storia è sostanzialmente un giallo hard-boiled dai toni noir. Eric Brown utilizza vari cliché di questi generi attorno ai personaggi, che sono di gran lunga la parte più importante del romanzo. La conseguenza è ad esempio che non viene data alcuna informazione tecnica sulla propulsione che permette di compiere viaggi interstellari in tempi rapidi perché questa non è una storia di fantascienza “hard”.

A differenza delle storie di fantascienza dei vecchi tempi, in “Necropath” non ci sono eroi senza macchia e senza paura che vivono grandi avventure su astronavi scintillanti ma una versione futura di ciò che può succedere attorno a un porto marittimo o a un aeroporto. Ci sono quindi persone comuni che sopravvivono come possono, anche con la prostituzione o con l’accattonaggio.

La trama principale di “Necropath” è dedicata a Jeff Vaughan, un telepate che ha visto fin troppo nelle menti delle persone e di conseguenza tende a essere depresso e a evitare contatti non necessari con altre persone. Come è inevitabile in storie di questo tipo, il suo passato nasconde segreti oscuri che nel corso del romanzo vengono rivelati. Vaughan ha cercato di sfuggire al suo passato ma alla fine arriva il momento di affrontarlo.

La trama secondaria è dedicata a Sukara, una versione fantascientifica della prostituta dal cuore d’oro che col tempo si è specializzata in “servizi particolari” agli alieni che passano per Bangkok. La sua storia è inizialmente slegata dagli eventi di Bengal Station ma nel corso del romanzo pian piano si formano collegamenti con la trama principale. Anche nel suo caso pian piano scopriamo il passato del personaggio.

Il giallo fantascientifico non mi è sembrato particolarmente brillante. I vari colpi di scena, compreso quello al centro della rivelazione sul passato di Jeff Vaughan, tendono ad essere piuttosto banali. Anch’essi hanno lo scopo di sviluppare maggiormente i personaggi e in particolare i protagonisti, che non a caso sono decisamente l’elemento migliore del romanzo.

Il ritmo della storia è generalmente rapido e anche i flashback tendono a contenere parecchia azione. Le 400 pagine circa non sono poche ma per gli standard di oggi non sono neppure moltissime, anche perché gli elementi fantascientifici sono sostanzialmente dati per scontati perciò Eric Brown si dedica a raccontare la storia. Ciò permette una lettura fluida di “Necropath” che può portare il lettore a passare sopra l’ampio uso di cliché fatto dall’autore in questo romanzo.

Tutto sommato, “Necropath” è un buon romanzo che mischia bene fantascienza e giallo hard-boiled. È il primo libro di una trilogia ma ha una sua conclusione perciò chi volesse verificare se è adatto ai propri gusti può farlo senza essere costretto ad acquistare anche i seguiti per vedere la fine della storia. Per il tipo di contenuti lo consiglierei a chi apprezza storie con personaggi sfigati.

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