Doctor Who – The Deadly Assassin

Doctor Who - The Deadly Assassin
Doctor Who – The Deadly Assassin

“The Deadly Assassin” è un’avventura della quattordicesima stagione della serie classica di “Doctor Who” trasmessa nel 1976. Segue “The Hand of Fear” ed è un’avventura composta da quattro parti scritta da Robert Holmes e diretta da David Maloney.

La storia

Il Quarto Dottore (Tom Baker) sta dirigendo il Tardis verso Gallifrey quando ha una visione in cui il Presidente dei Time Lord viene ucciso. Quando arriva sul suo pianeta natale però il Dottore fa scattare tutti gli allarmi e per cercare di evitare l’assassinio del Presidente deve nascondersi dalle guardie che vogliono arrestarlo.

Il Dottore riesce a trovare l’arma che era apparsa nella sua visione ma proprio in quel momento il Presidente viene ucciso e il Dottore viene scoperto in una situazione a dir poco compromettente.

Per evitare di essere sommariamente giustiziato il Dottore dovrà trovare rapidamente le prove della sua innocenza, anche addentrandosi nella realtà virtuale della Matrice (The Matrix), un nuovo campo di battaglia per affrontare un vecchio nemico.

Extra

Questo DVD contiene una discreta quantità di extra. Sono presenti contenuti tipici come i sottotitoli della produzione, una galleria di immagini tratte da quest’avventura e il file PDF Radio Times Billings.

Sono presenti nella traccia audio alternativa commenti all’avventura da parte del protagonista Tom Baker, dell’attore Bernard Horsfall e del produttore Philip Hinchcliffe.

The Matrix Revisited. Un documentario sulla produzione di quest’avventura con alcune interviste ai protagonisti.

The Gallifreyan Candidate. Una valutazione dell’influenza del film “The Manchurian Candidate” sull’avventura “The Deadly Assassin”.

The Frighten Factor. Un breve documentario che cerca di stabilire in cosa consista il fattore paura in “Doctor Who”.

“The Deadly Assassin” segna l’inizio di una nuova era innanzitutto perché segue l’ultima avventura di Sarah Jane Smith, una delle compagne più amate della serie: è unica per il fatto che il Dottore è da solo mentre nella serie classica spesso aveva con lui più compagni ma anche se ce n’era solo uno (o una, come nel caso di Sarah Jane) alla sua uscita di scena ne incontrava subito un altro (o un’altra) che cominciava a viaggiare con lui.

Tom Baker avrebbe a quel punto voluto continuare a fare a meno di compagni perché sentiva di poter reggere il programma da solo. Spesso la funzione del compagno è quella di chiedere al Dottore cosa stia succedendo per poter dar modo agli spettatori di capire ad esempio su quale pianeta sono o la funzione di strane macchine: Tom Baker pensava di poter semplicemente parlare con se stesso. 🙂

“The Deadly Assassin” funziona molto bene anche senza compagni ma questo perché per come è strutturata la storia il Dottore può interagire con altri Time Lord in un modo simile a come interagisce con i suoi compagni, di conseguenza gli spettatori sono in grado di capire cosa stia succedendo su Gallifrey. Per questo motivo quest’avventura senza compagni è rimasto un caso isolato nella serie classica.

“The Deadly Assassin” è inoltre diventato una pietra miliare nella saga di Doctor Who perché ci fornisce molte più informazioni sui Time Lord di quante ne fossero state date nelle precedenti avventure, compresi il limite delle dodici rigenerazioni e l’introduzione della Matrice (The Matrix).

Oggi “The Deadly Assassin” è considerato un classico ma quando venne trasmesso causò un po’ di controversie anche tra i fan non solo perché la storia è piuttosto violenta ma anche per come viene descritta la società dei Time Lord: molti fan avrebbero voluto che fossero più alieni invece da come vengono mostrati sembrano molto umani.

Il poco che si sapeva in precedenza dei Time Lord veniva da qualche accenno del Dottore e da quel che si era visto nelle avventure “The War Games” e “The Three Doctors” in cui erano apparsi come esseri semidivini dotati di un livello tecnologico incredibilmente avanzato.

Anche in “The Deadly Assassin” vediamo la tecnologia dei Time Lord ma vediamo anche la loro stagnazione. Essi usano le loro straordinarie macchine senza conoscerne realmente i principi di funzionamento perché nel corso dei millenni le hanno date sempre più per scontate e hanno finito per dimenticare molte delle loro conoscenze scientifiche.

In “The Deadly Assassin” c’è una vera e propria decostruzione della società dei Time Lord, che vengono visti come decadenti e corrotti. Vediamo ad esempio una cerimonia in cui indossano costumi sgargianti e pomposi per mascherare il vuoto dei contenuti perché per i Time Lord mettersi in bella mostra è un modo per nascondere il marciume della loro società.

Quando il Presidente viene ucciso senza aver designato un successore l’unico candidato alla carica ha come unico interesse quello di sbarazzarsi al più presto del Dottore senza tenere conto delle più elementari garanzie costituzionali.

È chiaro che su Gallifrey le leggi esistono solo in teoria ma di fatto chi è al potere ha solo bisogno di mostrare una formale osservanza ad esse mentre in realtà può manipolare i fatti per adattarli alla sua convenienza per far scomparire ogni loro violazione.

Non sembra che su Gallifrey ci sia un gran controllo dei media su ciò che fanno le autorità: in “The Deadly Assassin” appare un giornalista che il Dottore chiama “Runcible il fatuo” e già questo la dice lunga sul livello della categoria.

Il contesto di “The Deadly Assassin” ricorda quello della guerra fredda sulla Terra anche per l’ispirazione al film “The Manchurian Candidate”: c’è anche un riferimento non tanto sottile quando viene menzionato il servizio segreto dei Time Lord che si chiama C.I.A. ovvero Celestial Intervention Agency.

A dispetto delle perplessità dell’epoca, il modo in cui Robert Holmes dipinse la società dei Time Lord venne portato avanti nel resto della serie assicurando a “The Deadly Assassin” lo status di grande classico. È per questo motivo che, a dispetto di extra interessanti ma tutt’altro che eccezionali, chiunque voglia avere almeno i DVD più importanti di “Doctor Who” non può fare a meno di includere anche questo nella sua collezione.

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